«Il lavoro, il vivere, la bontà: ecco come cambia la montagna»

«Il lavoro, il vivere, la bontà: ecco come cambia la montagna»

 

«La pandemia ci ha fatto sentire più al sicuro e a nostro agio delle persone che vivono in città. A questo proposito, e considerando i cambiamenti climatici che innalzeranno ancora la temperatura, vivere in quota sarà più sano, piacevole, sostenibile rispetto ai grandi centri della pianura. Quassù vedo tante case piene di storie e disabitate da anni: c’è il telelavoro, ci saranno incentivi alle ristrutturazioni. Perché non immaginare un graduale ritorno alla montagna per lunghi periodi dell’anno? Un abitare che è anche cura del territorio, ripopolamento delle comunità che, nonostante tutto, resistono».

Dopo il Coronavirus, la rinascita della montagna non è utopia. Non lo è per chi, la montagna, la conosce e la racconta: come lo scrittore Antonio G. Bortoluzzi.

Cosa ci ha insegnato il Covid? 

«Ci dovrebbero essere altri metodi educativi per le nostre società avanzate, meno cruenti, per suscitare riflessioni o cambiamenti negli stili di vita. Questa pandemia, che nessuno aveva previsto, apre a una crisi violenta e gli effetti si coglieranno nei prossimi anni. Sono ritornate al centro della scena, e delle nostre vite, le “vecchie” e rigide forme stataliste: sanità, scuola, forze di polizia, esercito, che qualcuno pensava superate, costose, poco flessibili in relazione all’effervescenza del libero mercato mondiale. L’immagine del convoglio di camion militari, al posto dei carri funebri, è e sarà per molto tempo emblematica». 

Come cambia il lavoro dopo lo scoppio dei contagi? 

«Ho un’esperienza personale di lavoro durante il blocco totale, in un’azienda con quasi 900 dipendenti che rientrava nei codici Ateco e quindi non ha mai chiuso. Al terrore iniziale di entrare in stabilimento, per cui ognuno si sentiva insieme vittima del virus e portatore, è subentrata una ragionevole tranquillità: nel giro di 10 giorni si è constatato che le semplici misure di sicurezza, protezione e distanziamento proteggevano le lavoratrici e i lavoratori. Allora come adesso, alla fatica standard di ogni attività, si somma la fatica extra di indossare mascherine e altri dispositivi, in una situazione di riduzione produttiva in fabbrica che era antecedente alla pandemia e si è aggravata in queste settimane». 

C’è ancora spazio per la bontà? 

«Avvertiamo tanta sfiducia, paura, rabbia e un certo cinismo: mi viene in mente una frase che sentivo da ragazzo: “Mòrt mi, morti tuti”. Erano gli anni Settanta e mi sembrava una massima piuttosto vigorosa e disincantata: l’avevo fatta mia. Ma ho avuto la fortuna di vivere abbastanza per capire che era egocentrica, pericolosa, soprattutto falsa perché nessun mondo muore con un individuo. E quindi l’idea di bontà, che potrebbe essere generosità, altruismo, ma anche quiete, rispetto e comprensione, mi suggerisce questo primo spazio: dovremmo cercare di essere buoni con noi stessi e perdonarci se qualche volta siamo insensibili, distratti, incapaci, perfino vigliacchi. Se non siamo buoni verso noi stessi, va a finire che l’unico rimedio è odiare gli altri».

Ripartono le presentazioni del romanzo “Come si fanno le cose” (Marsilio): si torna alla “normalità”? 

«Ci sono persone, enti, associazioni che provano a rimettere in piedi la socialità, lo stare insieme. Le persone che si mettono in gioco e organizzano qualcosa rispettando le norme sanno che incontrarsi intorno a un libro, una canzone, un piatto, un quadro è una dimensione essenzialmente umana, e non si può farne a meno troppo a lungo. E quindi io do il mio contributo portando la storia dei protagonisti Massimo e Valentino, il loro sogno di vivere una vita più giusta a Monteparadiso, in un momento di crisi che però non ha spento il loro cuore, il loro desiderio di rinascita».  

Gli appuntamenti:

Oggi (ore 18.45): Boschi di carta, Pieve di Cadore

31.07.20 Metti una sera in cantina, San Polo di Piave, TV 

01.08.20 Camminata al chiaro di luna in Cansiglio, PN

09.08.20 Camminata nei luoghi del romanzo: la Valturcana, Alpago, BL

18.08.20 Letture e musica a Tambre BL

19.08.20 Letture, dipinti e musica, Cortile Pierobon, Soccher, Ponte nelle Alpi, BL

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto