La distanza tra la vita e la morte: fino a 2 ore per andare in ospedale

La distanza tra la vita e la morte: fino a 2 ore per andare in ospedale

Fino a due ore per raggiungere l’ospedale. Per infarto, ictus o altre problematiche per le quali i tempi di intervento sono fondamentali, meglio sperare che vada tutto bene. Perché guardare la mappa della provincia può provocare complicanze. Quantomeno nella qualità di vita. 

Eppure, è proprio così. Per l’Alto Cadore e l’Alto Agordino le distanze dall’ospedale di Belluno sono quasi proibitive. Ci sarebbero Pieve e Agordo. «Ma i servizi, i reparti e i medici sono stati tagliati – dicono i comitati per la salute -. Per le urgenze, bisogna ricorrere al San Martino». Facile no? Soprattutto se si pensa che i chilometri da percorrere sono 30, 40; in alcuni casi anche più di 70.

Ecco perché i comitati della salute hanno deciso di mettere nero su bianco alcuni dati. Hanno chiesto una mano all’ufficio statistica della Provincia et voilà: ecco le distanze chilometriche dalla sede comunale all’ospedale, con i relativi tempi di percorrenza alle 10 e alle 17 (calcolate con traffico normale e condizioni meteo favorevoli). Risultato? Diversi Comuni sono fuori dalla “golden hour”, vale a dire quel periodo di tempo durante il quale, in caso di emergenza, vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte. Tradotto: avere un infarto a Belluno, a Sedico, o a Ponte nelle Alpi è preferibile piuttosto che a Livinallongo o Vigo di Cadore. Le speranze di riuscire a scamparla sono esponenzialmente superiori.

Un esempio? Colle Santa Lucia. Si trova a 31 chilometri dall’ospedale di Agordo e a 64 da quello di Belluno; i tempi di percorrenza alle 10 di mattina vanno dai 45 minuti per raggiungere il pronto soccorso più vicino, fino ai 100 minuti per arrivare al San Martino (alle 17 invece si può arrivare fino a 110 minuti, poco meno di due ore). Discorso simile per Livinallongo, 35 chilometri da Agordo e 76,5 da Belluno; un’ora scarsa per raggiungere il pronto soccorso di Agordo, due ore per arrivare al San Martino. E tanti saluti alla “golden hour”, la cosiddetta ora d’oro.

Ma sono tanti i Comuni che sforano (senza contare le frazioni, per le quali le distanze aumentano ancora di più): oltre a Colle e Livinallongo, escono dall’ora d’oro Rocca Pietore, Selva, Auronzo, Calalzo, Domegge, Lorenzago, Lozzo, Perarolo, Pieve di Cadore (nel caso in cui sia necessario raggiungere Belluno), Vigo, Comelico Superiore, Danta, San Nicolò Comelico, San Pietro, Santo Stefano, Cortina, Borca, Cibiana, San Vito, Valle e Vodo. Restano dentro la “golden hour”, ma solo per una manciata di minuti, Alleghe, Falcade, Canale, Gosaldo e San Tomaso.

Quando si parla di spopolamento della montagna, bisogna considerare anche questo aspetto. E non è tutto: i tempi di percorrenza dell’ambulanza sono calcolati in un giorno normale. Figurarsi cosa potrebbe succedere in Cadore quando l’Alemagna è bloccata per il traffico…

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