«Zaia non taglia solo nastri. Ha tagliato la sanità e il diritto alla salute dei cadorini e degli agordini». Parole forti quelle che arrivano dai Comitati della Salute.
Del resto, Maria Antonia Ciotti e Guido Trento non hanno mai abbassato la guardia sul tema. E da fedeli sentinelle del territorio, tornano sull’argomento, senza fare sconti. Anzi, hanno già pronti alcuni manifesti con dati e numeri dei tagli alla sanità di montagna. «Tappezzeremo l’intera provincia – sostiene Ciotti -. Non possiamo più tollerare la campagna elettorale permanente. L’esempio di cosa è veramente il diritto alla salute per le “terre alte” lo abbiamo visto l’altro giorno, con il caso della giovane mamma che ha avuto un distacco della placenta. Se l’ospedale di Pieve avesse ancora il punto nascite… Invece è stato tagliato».
L’ex sindaco di Pieve di Cadore non si ferma qui. E passa in rassegna gli ultimi dieci anni di amministrazione Zaia. Con la lista di cosa c’era e di cosa non c’è più. «All’ospedale di Pieve, la Regione ha tagliato posti letto, ha eliminato la Pediatria, la Cardiologia e la Chirurgia d’urgenza: qui si fanno solo interventi programmati di giorno fino a venerdì, mentre le notti, i giorni festivi e prefestivi non esiste più il servizio di Chirurgia – sottolinea Ciotti -. Il laboratorio analisi non ha più il primario e gran parte del personale. La Radiologia perde il primario e gran parte del personale; e non funziona la reperibilità. Il punto nascite è sospeso e non c’è neppure la reperibilità ginecologica. Sì, è vero: c’è l’elisoccorso. Ma è uno strumento integrativo, non sostitutivo».
I Comitati della Salute analizzano anche la situazione di Agordo. «Anche qui, taglio di posti letto ed eliminazione della Chirurgia d’urgenza. Solo interventi programmati fino a giovedì, poi basta; e se qualcuno sta male, bisogna ricorrere a Belluno. Il laboratorio analisi ha perso gran parte del personale e della strumentazione, la Radiologia è senza primario…».
Insomma, bocciatura su tutti i fronti. «Non basta inaugurare muri» dicono Ciotti e Trento, riferendosi al taglio del nastro della nuova piastra chirurgica di Feltre. «All’ospedale Feltrino ancora una volta parlano i numeri: nel 2010 prima che Zaia fosse eletto presidente della Regione Veneto, il Santa Maria del Prato aveva 410 posti letto; dopo i tagli, oggi ne restano 250».