Comunque vada, sarà ricordata come la maturità d’emergenza. Quella senza prove scritte. C’è solo il colloquio, cominciato oggi. Niente tema di italiano, niente prova di matematica-fisica né di latino-greco per i licei.
Le 41 commissioni hanno iniziato i lavori ancora lunedì, ma è stamattina che l’esame di Stato ha alzato il sipario. Ogni scuola ha sentito i primi cinque candidati. Domani procederà con altri cinque (il numero massimo stabilito per ogni giornata) e così via per qualche giorno. I ragazzi che si presentano al fatidico momento sono circa 1.500 in provincia.
Facce stanche per le ore di studio “matto e disperatissimo”. Un velo di ansia per chi è entrato stamattina. Il tutto senza vedere i compagni. Ogni scuola ha predisposto un percorso di ingresso (con misurazione della temperatura e sanificazione delle mani) e un percorso di uscita. Senza contatti – così vuole il distanziamento anti-Covid -. E senza contatti anche il momento vero e proprio dell’orale, diviso in parti fisse, tutte con la mascherina. Prima la discussione di un elaborato preparato dagli studenti. Poi un passaggio di analisi di un testo di letteratura italiana, seguito da un tema assegnato e da sviluppare con collegamenti tra le materie. Infine, cittadinanza e costituzione, e uno brevissimo resoconto dell’alternanza scuola-lavoro. E poi? Una respiro di libertà. Almeno fino all’esposizione dei quadri con il voto finale, prima della scelta dell’università (o dell’ingresso nel mondo del lavoro).