«Questo è il momento delle idee. E del gioco di squadra. La ripartenza vera del nostro territorio passa da qui e dalla presa di coscienza che la crisi post-coronavirus riserva anche delle opportunità inattese, che dovremo essere in grado di cogliere». Parole e musica del presidente della Provincia, Roberto Padrin.
Parole che arrivano alla vigilia della riapertura di negozi, bar, ristoranti e di una serie di attività economiche ferme dall’inizio della pandemia: «Servirà un po’ di pazienza, perché non possiamo pensare che tutto sarà come prima. Ci sarà bisogno di un periodo di rodaggio, di attenzione e rispetto delle norme di sicurezza, per non ripiombare nella fase 1. Le restrizioni sono ancora tante e tali da mettere in discussione la tenuta stessa di un’attività, già provata dal lungo lockdown. È in gioco il futuro delle nostre aziende, piccole e grandi, che rappresentano un patrimonio inestimabile del territorio».
Ancora fermo, invece, il mondo dello spettacolo, della cultura, della musica: «Si tratta di un settore fondamentale per la vita civile di un Paese. E che dà respiro anche al turismo». Già, il turismo. La vera chiave di volta per la ripartenza: «Potrebbe essere il mezzo con cui far uscire il Bellunese dalla crisi del Covid – sostiene Padrin -. Siamo tra le province montane dell’arco alpino con il più basso tasso di contagi. E la discesa continua dei numeri di soggetti positivi è un dato estremamente positivo. Significa che siamo sulla strada giusta. Su questo dovremo costruire una stagione estiva all’insegna della salubrità – l’aria, le montagne e gli ampi spazi aperti lo consentono – e della bellezza delle nostre Dolomiti».
Cosa può fare la Provincia, nel concreto? Padrin non ha dubbi: «Può essere la cabina di regia di un movimento di ripartenza che abbracci tutte le componenti del territorio. Ed è proprio quello che intendiamo fare. È il momento delle idee, perché servono le idee di tutti. È il momento di fare squadra e forse è la chance più ghiotta che abbiamo mai avuto per accantonare i campanilismi».
Nel frattempo, giovedì c’è un importante appuntamento a Palazzo Piloni: «Ci incontreremo con sindacati, mondo dell’industria e del lavoro, categorie economiche e amministrative. Ragioneremo sulle prospettive del trasporto pubblico locale, anche in funzione della ripresa della scuola a settembre. E cercheremo insieme una soluzione alle criticità che le norme di distanziamento sociale impongono per i servizi di trasporto e l’istruzione. Potrà essere un modello di discussione su cui costruire la ripartenza anche per gli altri settori. Come dice un vecchio proverbio africano, “se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare distante, vai insieme”. Noi abbiamo bisogno di andare distanti, di disegnare il futuro della provincia di Belluno».