Controlli aerei con il drone: il coprifuoco da coronavirus sfrutta la tecnologia

Controlli aerei con il drone: il coprifuoco da coronavirus sfrutta la tecnologia

Occhio umano a terra, drone dall’alto. E chi sgarra, paga salato. Non si interrompono i controlli delle forze di polizia nei giorni del coronavirus. Del resto, non si interrompono neanche le restrizioni degli spostamenti stabilite negli ultimi provvedimenti governativi. Chi si muove da casa deve avere un valido motivo per farlo. Altrimenti, rischia grosso.

E non è difficile essere pizzicati. Perché lo spiegamento di forze è davvero notevole. Ad Auronzo, ad esempio, c’è anche il drone. L’amministrazione guidata da Tatiana Pais Becher ha deciso di mettere in campo questa innovativa forma di monitoraggio, che grazie alla possibilità di osservare un’ampia zona del territorio dall’alto garantisce di individuare eventuali assembramenti in maniera veloce e dirigere la pattuglia della polizia locale esattamente dove serve. «Questo per ottimizzare le risorse e garantire il risultato in uno dei Comuni più vasti della Regione Veneto, con ben 220 chilometri quadrati di estensione – commenta il sindaco -. In queste settimane i controlli hanno interessato strade e piazze, ma anche i sentieri di montagna e le piste da sci di Misurina dove qualcuno, incurante delle disposizioni governative, ha pensato di avventurarsi per praticare lo sci alpinismo. Ai cittadini chiedo di fare uno sforzo collettivo e di rispettare le norme: anche oggi erano ancora numerosi coloro che passeggiavano o correvano incuranti sul lungolago di Auronzo».

Tra i “controllori” è attivissima anche la Guardia di Finanza di Belluno. Nell’ultima settimana (dal 20 marzo a oggi) le fiamme gialle hanno impiegato 34 pattuglie sulle strade provinciali, più altre 18 pattuglie del Soccorso Alpino della Finanza di Cortina e di Auronzo lungo i principali sentieri delle Dolomiti bellunesi. Nello stesso periodo sono stati effettuati oltre 460 controlli, sia di persone fisiche che di esercizi commerciali. Tre le persone segnalate all’autorità giudiziaria: una trovata a fare attività sportiva su una pista ciclabile di Cortina, sebbene residente in altro Comune; le altre due, una di origine serba e una macedone, residenti entrambe a Belluno, stavano andando a casa di un amico per portare alcuni materiali edili senza alcun giustificato motivo di necessità.

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