Contro lo spopolamento progetti di area vasta e una regia unica. Ci pensa Palazzo Piloni

Contro lo spopolamento progetti di area vasta e una regia unica. Ci pensa Palazzo Piloni

 

Contro lo spopolamento? Servono progetti ad ampio respiro. Ed una cabina di regia unica, che eviti doppioni e dispersione di soldi ed energie. Ci sta lavorando la Provincia di Belluno. Entro l’estate il progetto sarà presentato all’assemblea dei sindaci, che dovranno decidere se e come dare il via libera.

Dell’idea ne ha parlato in videoconferenza il sindaco di Feltre e consigliere provinciale ai Fondi per i Comuni confinanti, Paolo Perenzin. Proprio i Fondi di confine (e la loro modalità di gestione) sono il perno attorno a cui ruota l’intero progetto. «La nuova programmazione del fondo – spiega Perenzin – mette a disposizione ogni anno ai Comuni bellunesi di 1° e 2° fascia 26 milioni e 400 mila euro». Una parte di quei soldi (saranno gli stessi sindaci a decidere quanti) potrà infatti essere destinata a finanziare progetti di “area vasta”. Una modalità già sperimentata con la programmazione quinquennale chiusa lo scorso mese di dicembre. «In quell’occasione venne deciso di destinare il 20% delle risorse complessive a progetti funzionali allo sviluppo dell’intera provincia – spiega Perenzin – come “Investiscuola” o i bandi per i piccoli esercizi di vicinato e le latterie, per un totale di circa 22 milioni di euro». Quota aumentata al 30% per le recenti misure anticovid.

Si punta a replicare il metodo anche nell’immediato futuro. Con una novità: l’ambito di utilizzo dei fondi è stato allargato anche ai Comuni cosiddetti di 3° fascia (finora esclusi dai finanziamenti), purché con caratteristiche omogenee agli altri. In pratica, tutta la provincia di Belluno, escluso il capoluogo e Limana, Ponte nelle Alpi e Alpago. Ma c’è di più. «La nostra intenzione – specifica il consigliere ai fondi di confine – è quella di costruire un’agenda strategica provinciale, insieme alle associazioni di categoria e a tutti gli enti che hanno programmazioni in partenza». Oltre ai fondi di confine, quindi, anche quelli che arriveranno dall’Europa attraverso la Regione, i fondi ministeriali per le aree interne e i soldi in vista delle olimpiadi. «Ci prenderemo tutto il primo semestre dell’anno per analizzare le necessità e definire dei progetti – faro che saranno poi presentati all’assemblea dei sindaci che dovrà decidere sulla ripartizione dei soldi».

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