«La viabilità è una risorsa, non un problema». La Cgil chiede i 15 milioni dallo Stato

«La viabilità è una risorsa, non un problema». La Cgil chiede i 15 milioni dallo Stato

Le strade sono sempre un problema d’inverno. Alla Provincia costano 15 milioni di euro l’anno. Soldi che fino al 2014 venivano trasferiti dallo Stato e che da allora sono stati azzerati. L’asfalto però resta e costringe a raggranellare soldi un po’ qua e un po’ là per garantire il piano neve e tutta la manutenzione. Ecco perché tutti spingono per ripristinare i trasferimenti statali. Anche la Filt Cgil.

«Negli anni le strade sono rimaste, i trasferimenti di fatto azzerati. E allora la battaglia va rivolta per il ripristino delle risorse, non per la cessione delle proprietà che, in sé, rappresentano un bene prezioso – scrive la segretaria provinciale Filt Cgil, Alessandra Fontana -. Se capiamo l’operazione di restituzione delle strade ex statali (e regionali) allo Stato, ci rimane quanto mai dubbia l’opportunità di riclassificare come statali strade provinciali storiche, quali la Sp1 della Sinistra Piave, arteria preziosa di collegamento provinciale. Ancora più incomprensibile, se possibile, è l’ipotesi di smembrare la gestione della rete viaria, affidando ad Anas la gestione diretta delle strade riclassificate e oggi manutentate da Veneto Strade. Da parte nostra riteniamo che solo una gestione territoriale unica possa garantire da una parte le dovute economie di scala e, dall’altra, quell’efficienza necessaria agli spostamenti. È sotto gli occhi di tutti, già oggi, la differente modalità di manutenzione tra la Statale 51 d’Alemagna e altre strade di competenza di Veneto Strade. E poi vediamo la differenza tra Destra e Sinistra Piave».

Quindi, meglio Veneto Strade rispetto ad Anas. Se non fosse che l’azienda regionale ha sempre meno risorse…

«Ci rivolgiamo dunque al presidente Padrin, con cui in questi anni abbiamo collaborato positivamente e abbiamo trovato, finalmente, un intelocutore serio e preparato – conclude Fontana -. Gli chiediamo di dare attuazione al protocollo sottoscritto con Sondrio e Verbania a fine anno. Le Province totalmente montane hanno specificità legate alla peculiarità del territorio e quello che serve non è una resa incondizionata ma piuttosto una chiamata a raccolta del territorio per avere quelle risorse fino ad oggi negate. E assieme alle risorse serve un piano occupazionale straordinario, che oggi in Veneto Strade non abbiamo, soffrendo un problema di sottorganico strutturale. Serve reinternalizzare le troppe attività in appalto (sfalcio e sgombero neve), servono mezzi nuovi, serve un piano industriale del territorio per il territorio. Non serve una cessione di sovranità che nei prossimi anni rischia di costarci davvero troppo cara». 

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