Emergenza sanitaria: i fondi per i nuovi poveri bloccati dalla burocrazia

Emergenza sanitaria: i fondi per i nuovi poveri bloccati dalla burocrazia

 

La denuncia è arrivata in queste ore dal sindaco di Belluno, Jacopo Massaro: Palazzo Rosso, in qualità di capofila degli altri Comuni bellunesi, è destinatario in questa fase di risorse importanti a sostegno di famiglie e persone in difficoltà economica, dopo lo scoppio della pandemia. La cifra è tutt’altro che trascurabile ed è pari a circa 1 milione di euro. Tutto bene, quindi?

Non proprio. Lo stesso primo cittadino del capoluogo segnala, infatti, che il Comune è impossibilitato a spendere questi denari perché, in virtù dei vincoli burocratici disposti dalle leggi vigenti, non può dare corso alle erogazioni: «Siamo all’ennesima parodia, quasi nelle istituzioni centrali ci fosse un mal celato piacere perverso nel farsi del male e, cosa ancor peggiore, nel far ricadere tutto questo sulle spalle dei cittadini già duramente colpiti dalla pandemia – commenta, caustico, il coordinatore provinciale di Forza Italia, Dario Scopel -. Che senso ha individuare delle risorse, chiedere alle amministrazioni locali di gestirle e poi non metterle nelle condizioni di farlo concretamente? Se tutto questo è inaccettabile, in una situazione di gravissima emergenza come quella che stiamo attraversando diventa addirittura aberrante». 

Di qui la richiesta pressante a intervenire su due livelli: «Invito il Governo e il ministro D’Incà ad attivarsi immediatamente con ogni strumento a disposizione per sbloccare subito la situazione: occorre intervenire con una legislazione d’urgenza che bypassi le norme “ordinarie” e diano ampi poteri ai sindaci. Questo a maggior ragione in un territorio, come quello bellunese, in cui il welfare pubblico è a volte marginale e le attività di sostegno e aiuto sociale ricadono sulle famiglie stesse, e in molte occasioni anche sulle persone più anziane». 

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