Europa Verde all’1,7 per cento in provincia: «Comunque soddisfatti»

Europa Verde all’1,7 per cento in provincia: «Comunque soddisfatti»

 

Il gruppo Europa Verde Belluno ha totalizzato 1384 voti con 471 preferenze espresse (in rapporto di uno a tre), equivalenti all’1,7 per cento delle votazioni in provincia. Un valore che si attesta sulla media regionale (1,7 per cento con 34 mila 629 voti) seppur inferiore al risultato ottenuto alle elezioni europee di fine maggio 2019, quando la lista aveva preso il 2,6% anche nel Bellunese.

«Siamo comunque soddisfatti per il risultato ottenuto, che ci ha permesso di accertare la nostra presenza in zone in cui nella precedente sfida non eravamo riusciti ad affermarci, come l’Agordino», sottolinea il gruppo, «purtroppo a scapito di altre, come Danta o Ospitale di Cadore dove non siamo riusciti a prendere nemmeno una preferenza. Poco male, perché ora che abbiamo tutti i dati sotto mano sappiamo in quali territori lavorare di più e meglio. Ora, come già detto in conferenza stampa, il nostro lavoro non si interrompe ma anzi continua con più entusiasmo per poter rendere la nostra esperienza una certezza nel Bellunese e riuscire a raccogliere ancora più adesioni, consigli e sollecitazioni».

In consiglio regionale peraltro siederà ancora Cristina Guarda, che di fatto è la rappresentante dei Verdi del Veneto in seno all’assemblea legislativa e di conseguenza anche portatrice delle istanze bellunesi. «A Cristina auguriamo buon lavoro per i prossimi cinque anni di mandato mentre noi continueremo a vigilare sulle nostre montagne e a organizzare iniziative di informazione e sensibilizzazione, nonché di incontro con la cittadinanza, per poter continuare a educare a una mentalità più sostenibile, nel piccolo delle nostre vite e nel grande delle nostre piccole comunità di montagna». Un ringraziamento, infine, «a chi ha votato per noi, a chi ci ha dato la sua preferenza, a chi ci ha aiutato nella costruzione del programma e durante la campagna elettorale. Infine ad Arturo Lorenzoni, nostro candidato presidente, per la sensibilità e l’ascolto dimostrati in questo periodo e per aver accettato la sfida più grande, quella di mettere un seme invece che di piantare un albero».

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