«Superbonus edilizio: si rischia che il Bellunese non lo possa utilizzare»

«Superbonus edilizio: si rischia che il Bellunese non lo possa utilizzare»

 

Entra a regime l’attesissimo superbonus del 110% sugli interventi edilizi di riqualificazione sismica. Ma Ance Veneto (Associazione nazionale dei costruttori edili) lancia l’allarme.

Il motivo? Alcune norme introdotte con gli emendamenti al provvedimento governativo potrebbero complicare gli interventi nei centri urbani e nelle città storiche. Come sottolinea il coordinatore provinciale di Forza Italia, Dario Scopel: «Il rischio è che per tutte queste aree urbane ci si trovi di fronte all’impossibilità concreta di intervenire e applicare le agevolazioni previste dal superbonus. Almeno fino a quando non saranno approvate le nuove leggi regionali e i relativi regolamenti urbanistici in materia. Siamo al paradosso: da un lato si lancia, con tanta enfasi, uno strumento che dovrebbe dare un forte impulso all’economia in un settore trainante come quello dell’edilizia, dall’altro se ne blocca di fatto l’applicazione proprio nelle zone, quelle urbane più vecchie, più bisognose di interventi. I vincoli dettati dagli emendamenti al superbonus creano infatti una serie di lungaggini burocratiche». 

Scopel focalizza il suo pensiero sul Bellunese: «Il danno sarà ancora maggiore in un territorio come il nostro, dove il patrimonio edilizio è più vetusto e bisognoso di interventi. Senza considerare che, per un’area ad alto rischio sismico come buona parte della provincia, questa è un’occasione imperdibile e forse unica per intervenire in maniera radicale sulla sicurezza di molti edifici. O funziona subito, bene e a pieno regime, o il superbonus rischia di essere l’ennesimo flop. Anche perché è una misura vantaggiosa per cittadini e imprese, ma costosissima per le casse pubbliche». 

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