L’autostrada entra nei programmi elettorali: «Ne va del futuro delle terre alte»

L’autostrada entra nei programmi elettorali: «Ne va del futuro delle terre alte»

«Il prolungamento dell’A27 non può più aspettare. Gli ambientalisti? Per coerenza, se sono contrari, non dovrebbero usare l’autostrada». Poche parole, ma concetto chiarissimo. Il candidato alle regionali Franco Roccon (Lista Veneta Autonomia) interviene sul tema del momento. Specialmente alla luce dei problemi di traffico registrati anche venerdì e ieri. Ma anche sulla scorta di un “sì” preciso dato ancora nel 2010, quando era sindaco di Castellavazzo. 

«La Via (commissione valutazione impatto ambientale, ndr) ha approvato l’intervento infrastrutturale di prolungamento, in galleria, con passaggio dietro Codissago e arrivo a Pieve di Cadore – spiega Roccon -. Da lì, con una svolta a destra, si proseguirebbe verso Tolmezzo». 

Ma il prolungamento non basta: serve anche aggiustare tutti i punti neri della Statale 51. «A chi sbraita ed espone striscioni contro il prolungamento chiedo questo: fanno più male code di auto con il motore acceso sotto le finestre dei residenti o un traffico scorrevole di una autostrada lontana dalle case? Ne va del futuro del nostro territorio – rimarca Roccon -. Vogliamo dare un futuro alle terre alte? Ai giovani e alle famiglie che le abitano? Allora il prolungamento deve essere fatto e subito. Una viabilità moderna e funzionante mette in moto un’economia: attorno aprono negozi, punti ristoro, si creano centri abitati e le persone ci vivono perché si sentono meglio connesse con il resto della provincia e del Veneto. Le infrastrutture, inoltre, supportano anche l’autostrada informatica e questo è importante per noi. Quando si parla di autonomia si parla anche di scelte forti in termini di viabilità e di infrastrutture, altrimenti non lamentiamoci se la montagna si spopola e si impoverisce».

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