«Bene le chiacchierate a Palazzo Piloni. Ma il ministro D’Incà veda di passare dalle parole ai fatti. Nel Bellunese servono risorse per diverse opere strategiche». Parole e musica di Elisa De Berti. L’assessore regionale alle infrastrutture commenta così l’incontro in Provincia di Belluno tra il presidente Padrin e il ministro Federico D’Incà («Banda larga: spingeremo per la copertura di tutto il Bellunese»). E ricorda che c’è una lista precisa di opere strategiche per il Veneto, tra viarie e ferroviarie. L’ha presentata il governatore Zaia nell’ottobre 2019, sperando venisse accolta nelle pieghe delle “manovre olimpiche”.
«L’emendamento Olimpiadi 2026 ha scelto di dare priorità a due opere di quella lista: la variante di Cortina e quella di Longarone – spiega l’assessore De Berti -. Per quanto riguarda invece le ulteriori risorse da reperire, con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono state indicate altre due opere strategiche, qualora il Governo riesca a reperire le risorse: la strada di gronda collegamento bretella Verona Nord-Tangenziale Sud per un importo di 25 milioni, e il completamento della variante di Agordo per 43 milioni di euro. Ben vengano quindi gli incontri fra Padrin e D’Incà, al quale chiediamo che si impegni a fondo per il reperimento di questi stanziamenti indispensabili per la realizzazione di opere essenziali, cui aggiungere anche la riqualificazione della ex Sp 251 da Longarone alla Val di Zoldo per un’altra quarantina di milioni».
La lista poi si allunga ulteriormente: c’è anche la galleria di Lamon. «Il Bellunese ha bisogno di tante risorse: dimostri il ministro eletto a Belluno di porre grande attenzione anche all’aggiornamento del contratto di programma nel quale è inserita la galleria di Lamon, a completare il cui finanziamento mancano ancora 8 milioni – conclude De Berti -. Il ministro per i Rapporti col Parlamento sappia portare al suo territorio quel che ancora manca, al di là dell’impegno quotidiano della Regione che la sua parte ha dimostrato di saperla fare».
