«Ecco un ulteriore tassello nel progetto di distruzione della Sanità pubblica da parte della giunta Zaia».
La campagna elettorale in vista delle elezioni regionali entra nel vivo. E il coordinamento bellunese del “Veneto che vogliamo”, a sostegno di Arturo Lorenzoni, va all’attacco: «La gestione del Primo soccorso di Auronzo è stata affidata alla Cooperativa Castelmonte? Nulla di nuovo, verrebbe da dire. La narrazione per cui solo il privato può offrire servizi sanitari, via via più essenziali nelle aree meno centrali, si è consolidata negli anni. Così, nonostante le diverse raccolte di firme, le interrogazioni in Regione, i solleciti al ministro Speranza, è stata confermata la gestione alla cooperativa per 5 anni. Vincere un appalto al ribasso come si concilia con la qualità del servizio? La precarizzazione e l’esternalizzazione di servizi come possono favorire la crescita professionale e il livello di qualità delle prestazioni?».
Il movimento che appoggia Lorenzoni non ha dubbi: «I fatti di questi ultimi giorni non nascono dalla necessità di far fronte a emergenze straordinarie o dall’impossibilità oggettive del pubblico nel rispondere ai bisogni dei territori, bensì da un piano dei “piccoli passi” per abituare i cittadini ad accedere a servizi essenziali erogati da privati, e quindi, per trasformare la sanità privata in normalità. Il ricorso al privato per i servizi essenziali dovrebbe essere la narrazione di una sconfitta o la dimostrazione dell’incapacità di governare, non un motivo di vanto nel “garantire i servizi sul territorio”.
Ma il sistema ha retto al Covid: «Sì, però grazie alla professionalità degli operatori e perché l’opera di privatizzazione non era ancora stata completata. Vogliamo fermare questa privatizzazione di fatto e dare priorità assoluta al sistema socio-sanitario pubblico, nel rispetto del principio costituzionale di universalità e gratuità del diritto alla salute».