«Il ministro Costa venga a Belluno e vada a parlare con gli allevatori». Scontato chiedersi il motivo della visita: il lupo. Un argomento che nei giorni scorsi è arrivato a Roma. A portarlo fin dentro l’aula di Palazzo Madama (il tema, non certo il grande predatore), Paolo Saviane, che si è fatto portavoce del grido d’allarme della zootecnia bellunese.
«La questione del lupo è di stringente attualità – ha detto il senatore della Lega -. Ed è di competenza del ministero dell’ambiente. Invito pertanto il ministro Costa e il suo collega Federico D’Incà a incontrare quanto prima gli allevatori e le persone che abitano le zone di montagna in modo tale da comprendere le loro difficoltà».
Saviane è andato oltre. E ha spiegato quali sono le difficoltà. Economiche e di sicurezza, innanzitutto. Ma legate a doppio filo anche allo spopolamento delle “terre alte”. «In tutta la provincia di Belluno è concreto il rischio che l’intera filiera agroalimentare si impoverisca perché la chiusura delle attività degli agricoltori – specialmente degli hobbisti – non è poi così remota. Per quanto riguarda la sicurezza, non sono mancati episodi di attacchi in zone antropizzate e vicine alle abitazioni».