«La montagna ha bisogno di investimenti»: gli ambientalisti puntano sull’agricoltura

«La montagna ha bisogno di investimenti»: gli ambientalisti puntano sull’agricoltura

«La montagna si spopola per colpa di industriali pigri e miopi». Ecco la risposta degli ambientalisti a Confindustria Belluno Dolomiti. Botta e risposta, dopo la manifestazione di domenica scorsa a Cortina, per condannare senza se e senza ma Mondiali e Olimpiadi. Lorraine Berton aveva denunciato l’atteggiamento pericoloso degli “ambientalisti da salotto”; la replica non si fa attendere. E punta tutto sulla necessità di investire in montagna. Ma con ottica sostenibile. 

«La montagna, definita in modo offensivo “periferia”, ha bisogno di investimenti – premettono Peraltrestrade Dolomiti, il Gruppo Promotore Parco del Cadore, WWF Terre del Piave Belluno-Treviso, Italia Nostra, Mountain Wilderness e l’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” -. La montagna nella sua complessità è stata dimenticata. Peggio, si è intervenuti togliendole sempre più servizi destinati alle persone: formazione scolastica, assistenza socio-sanitaria, trasporto pubblico, innovazione tecnologica. Sono queste le scelte che hanno di fatto accentuato la fuga dalle montagne, specialmente dei giovani, privati di un futuro in quota. Mentre ciò avveniva si sono costruite strade superveloci, si sono distribuiti contributi per i grandi alberghi, si sono portati impianti di risalita e bacini di innevamento artificiale anche nel cuore di aree protette: mentre si toglievano servizi essenziali alla persona, una minoranza imprenditoriale veniva sostenuta con fondi pubblici».

Gli ambientalisti poi puntano il dito: avanzata del bosco? Colpa dell’industria. «Lorraine Berton, presidente degli industriali, ha mai provato a chiedersi perché il bosco sia arrivato in prossimità degli abitati, perché abbiamo perso paesaggi, prati, pascoli in quota? Il bosco avanza certo per lo spopolamento delle vallate. È accaduto anche perché un’industria turistica invadente e miope ha privato i nostri paesi di risorse umane e ha modificato i “montanari” dal punto di vista antropologico. Troppi montanari, non tutti per fortuna, sono diventati salottieri. Questa è la dura realtà che dovremo, tutti insieme, affrontare». 

La proposta ambientalista? Dirottare i soldi della pista di bob prevista per le Olimpiadi su altri progetti, a partire da un programma di lavoro su bosco e agricoltura. Della serie, meno lustrini olimpici e più zappe. 

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