«L’emergenza Coronavirus ha dimostrato una volta di più che lo Stato non può fare a meno dei piccoli Comuni. Per questo l’Anpci chiede di entrare a far parte delle Conferenze unificate». Lo afferma Dario Scopel. Sindaco di Seren del Grappa, certo. Ma anche membro del direttivo nazionale dell’Associazione piccoli Comuni d’Italia.
«Il sistema delle Conferenze, ovvero i tavoli su cui lo Stato incontra le Regioni e gli enti locali, è stato istituito per “realizzare la leale collaborazione e promuovere accordi e intese”. Se è così, però, non si capisce perché proprio i piccoli Comuni ne debbano restare esclusi. Quale sia il nostro ruolo nella gestione delle comunità locali, nella salvaguardia dei territori e, possiamo ben dirlo, anche nell’affrontare le emergenze, è evidente a tutti – incalza Scopel -. Chi, restando alla pandemia in atto, dà attuazione concreta a norme varie e dpcm? Chi si cura di organizzare i servizi ai cittadini e coordinare le azioni di aiuto e supporto? Chi risponde alle domande e alle necessità di chi abita lontano dai centri urbani ed è spesso privo dei mezzi per ottenere i servizi necessari?».
Il primo cittadino di Seren del Grappa rivendica la centralità dei piccoli Comuni: «Il dibattito sulla presunta necessità di chiuderli, magari attraverso processi di fusione più o meno imposti a tavolino, si è spento di fronte all’evidenza di quanto siano indispensabili questi presìdi sul territorio. In particolare in una realtà così difficile e frammentata come quella Bellunese. Tutti hanno ben capito che i costi della politica non sono certo qui. E che, anzi, si rischia di perdere uno dei pochi anelli della catena che ancora tiene saldo l’equilibrio della presenza pubblica. È giusto e doveroso dare ai piccoli Comuni la dignità che meritano».