Il cordoglio unanime, il ricordo commosso. Moltissime le reazioni alla scomparsa di Giovanni Bortot, già sindaco di Ponte nelle Alpi e parlamentare, scomparso a 91 anni.
A cominciare da Monica Lotto, segretaria provinciale del Partito democratico: «Negli anni in cui il partito ha intrapreso tante trasformazioni, Giovanni ha continuato a portare un contributo lucido, mai fazioso, sempre costruttivo e attuale. Se ne va un punto di riferimento, un uomo che ha vissuto la politica in modo autentico e che ha insegnato molto».
L’intera comunità bellunese gli è debitrice per le sue battaglie civili, sociali e per il contributo all’identità del territorio e alla dignità delle persone: «La politica per lui non poteva prescindere dall’incontrare le persone, ascoltarne le preoccupazioni, capirne le necessità. Questo anche il senso della Festa de l’Unità del Pus a lui tanto cara. L’impegno del Partito democratico, della fondazione società bellunese e di tutti i volontari proseguirà nel nome della grande tradizione da cui proveniamo, ma con lo sguardo rivolto al futuro».
Sulla stessa linea di pensiero, il presidente della Provincia, Roberto Padrin: «Perdiamo una figura storica e importantissima per il Bellunese. Un politico capace, un uomo dai forti ideali e una persona che ha sempre creduto nel nostro territorio e nei bellunesi. Lascia un vuoto incolmabile. Bortot ha rappresentato una pagina di storia non solo per Ponte nelle Alpi, ma per l’intera provincia. La sua azione politica, e la sua stessa vita, al di là degli ideali che ha sempre difeso con convinzione, è stata caratterizzata da una grande tenacia e dal forte senso di appartenenza al territorio bellunese, che ha difeso sempre con impegno e abnegazione, specialmente negli anni difficili del dopo Vajont. Nei giorni della tragedia, fu vicino alle nostre comunità colpite, dando subito sostegno e aiuto anche come soccorritore».