Scuole paritarie a rischio: interviene Bond. Non James, ma Dario. Il deputato bellunese ha presentato ieri un ordine del giorno (approvato) a favore delle scuole non statali, che con le conseguenze da coronavirus potrebbero addirittura rimanere chiuse.
«Molte famiglie hanno smesso di pagare le rette. Se anche solo un terzo degli iscritti alle paritarie si dovesse iscrivere alla scuola statale a settembre, più di 200mila studenti si riverserebbero in un sistema già a corto di risorse, umane e materiali. La qualità ne risentirebbe – spiega il deputato di Forza Italia -. Supportare le paritarie diventa così un tema di salvaguardia della scuola statale, un peso che non può essere sostenuto dalle sole famiglie».
Secondo i dati Istat del 2018, gli studenti iscritti alle paritarie sono circa il 9% del totale. «Le famiglie che iscrivono figli agli istituti paritari, e gli istituti stessi, si fanno carico di una spesa che è, per definizione, pubblica – continua Bond -. Con un risparmio per lo Stato, tenendo in considerazione il numero di iscritti, e al netto del contributo di 500 milioni di euro l’anno alle paritarie, di 5 miliardi di euro ogni anno. Comunque, al di là degli aspetti legati alla sostenibilità economica, ci sono aspetti culturali che caratterizzano le paritarie, culle della formazione di tanti cittadini, e che hanno forte valore. Per questo, nell’ambito del Decreto Scuola che non considerava questi istituti, ho voluto riportare l’accento sul tema e con il mio ordine del giorno impegnare il Governo ad adottare, nell’ambito della produzione normativa legata all’emergenza da Covid-19, misure straordinarie destinate esclusivamente al settore delle scuole paritarie».