«Risorse inadeguate per le filiere, così il made in Italy non riparte»

«Risorse inadeguate per le filiere, così il made in Italy non riparte»

 

«Poche risorse, del tutto inadeguate, per colmare i danni subiti dalle filiere agricole dell’ortofrutta, del latte, delle carni, del vino, della floricoltura, della pesca e dell’acquacoltura. In base a quali criteri dovremmo privilegiare questo o quel settore, di fronte a perdite medie di fatturato che oscillano dal 30 al 50 per cento e che per alcuni settori, come l’agriturismo, sfiorano il 90 per cento?». A chiederselo è l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Giuseppe Pan.  

«Ho invitato il ministro Teresa Bellanova a considerare che 450 milioni previsti per l’intero territorio nazionale si traducono in interventi di sostegno e di indennizzo di poche centinaia di euro ad azienda – prosegue Pan -. In Veneto le cantine e i consorzi del vino hanno già fatto i conti: i 50 milioni di contributi statali per la distillazione di crisi valgono appena 27 centesimi a litro. Un sostegno davvero scarso, quasi risibile, per un settore che lo scorso anno ha esportato per 2,2 miliardi di euro, pari a un terzo del totale del vino italiano venduto oltre confine, e che ora, con l’emergenza sanitaria, la chiusura del canale Horeca e il crollo del turismo, sconta una contrazione media di vendite e consumi del 40 per cento». 

L’assessore lancia un vero e proprio appello: «Le filiere della vita che hanno garantito approvvigionamenti e lavoro nei mesi di lockdown meritano più attenzione e misure di sostegno adeguate. A cominciare da quella sburocratizzazione e semplificazione da tutti invocata, a cominciare dal ministro, ma nei fatti negata». 

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