Sciopero della scuola: insegnanti, presidi e personale Ata incrociano le braccia. Non tanto per l’anno ormai concluso (la scuola di fatto si chiude oggi, per chi non deve affrontare gli esami di Stato). Quanto per il futuro, nebuloso e preoccupante. Ecco perché lunedì 8 giugno l’intero comparto dell’istruzione si fermerà.
Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda rivendicano un piano straordinario di investimenti per rendere possibile l’avvio in presenza del nuovo anno scolastico in condizioni di sicurezza. E richiedono il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio al fine di individuare nuovi investimenti in materia di personale e sostegno dell’offerta formativa, da inserire subito nel Decreto Rilancio. Di fatto, la richiesta è precisa e secca: assumere più personale in modo da ridurre il numero di alunni per classe. Nel Bellunese saranno quasi 23mila gli alunni sui banchi da settembre; 2.120 i docenti e mille gli Ata.
«Riteniamo necessaria – precisa Teresa Merotto, segretario generale della Cisl Scuola Belluno Treviso – l’assunzione a tempo indeterminato dal 1° settembre, attingendo da graduatoria per soli titoli, del personale con almeno tre anni di servizio e il rinnovo delle graduatorie provinciali con procedura online entro agosto 2020, così come l’emanazione del bando di un concorso riservato ai direttori dei servizi generali e amministrativi». Per garantire il funzionamento delle scuole servono inoltre specifici investimenti per un piano di formazione di tutto il personale, sottolineano i sindacati. Che chiedono anche il potenziamento degli strumenti informatici.