Assistenti civici, De Carlo sbotta: «Provvedimento umiliante»

Assistenti civici, De Carlo sbotta: «Provvedimento umiliante»

 

«Ai Comuni serve gente che prenda una scopa per pulire le strade, o accenda un decespugliatore, non che stia in piazza a guardare gli altri. Perché non si è voluto obbligare i percettori del reddito di cittadinanza a mettersi a disposizione degli enti?». A chiederselo è il sindaco di Calalzo e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo. Il quale si scaglia contro la nuova proposta dell’istituzione su base volontaria degli assistenti civici. 

«È un provvedimento sbagliato e che umilia chi lavora davvero: la confusione dentro al governo è tale che prima esce una bozza secondo cui possono arruolarsi come assistenti civici solo i percettori del reddito di cittadinanza, poi – quando ci si è resi conto che nessuno si sarebbe prestato, dato che continuano a prendere il loro assegno anche senza lavorare – si è deciso di allargare l’arruolamento a tutti i cittadini maggiorenni. Ovviamente a costo zero, a esclusione della copertura assicurativa, e senza dar loro una lira», sottolinea De Carlo.

«Voglio ancora ricordare, come sto facendo senza risposta ormai da un anno, che è dall’aprile 2019 che chi intasca il reddito di cittadinanza dovrebbe per legge lavorare per i comuni, ma ancora non si è visto nessuno: i nostri enti attendono da più di 12 mesi la possibilità di impiegare queste persone sul territorio; parliamo di centinaia di migliaia di ore di lavoro possibili e che sono concretizzate, ma vengono pagate da tutti noi a gente che incassa assegni senza lavorare».

E conclude: «C’è gente stipendiata da ognuno di noi che per opportunismo politico viene lasciata sul divano nonostante le leggi. Tutto questo è ingiusto e umiliante». 

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