«Subito un sostegno all’agricoltura di montagna: ne va del nostro territorio»

«Subito un sostegno all’agricoltura di montagna: ne va del nostro territorio»

Agricoltura in apnea. «Adesso pagano la chiusura, in futuro potrebbero non riuscire a rimettersi in moto». A lanciare l’allarme è il coordinatore provinciale di Forza Italia. Che chiama a raccolta le forze politiche e chiede «un sostegno immediato per le attività agricole di montagna».

La prima preoccupazione riguarda il settore vitivinicolo. «A rischio estinzione – dice Dario Scopel -. Tutte le attività di questa filiera, da pochi anni ripartita su basi molto promettenti, sono infatti di piccole dimensioni e producono per un mercato locale o regionale e solo in rarissimi casi riforniscono la grande distribuzione. Le aziende di questo comparto, come altri purtroppo, sono ora in gravissima crisi di liquidità e senza nessuna prospettiva, proprio in un momento in cui, paradossalmente, i consumatori tornano a premiare i prodotti locali e i negozi di vicinato. Occorre intervenire immediatamente per salvaguardare un vero e proprio patrimonio storico del nostro settore primario, che ricopre un ruolo importante non solo sul piano economico, ma anche per la manutenzione e la tutela del territorio in cui insiste».

Ma non ci sono solo viti e vigne: anche la zootecnia e la filiera del latte sono in sofferenza. «Non possiamo che apprezzare e applaudire agli straordinari sforzi di Lattebusche, così come di tutte le altre imprese bellunesi che in queste settimane stanno “reinventando” la propria attività – continua il coordinatore provinciale di Forza Italia -.  La cooperativa di Cesiomaggiore, a fronte di una grave perdita registrata presso i punti vendita diretti ora chiusi, sta cercando di rimodulare e potenziare l’offerta nei supermercati e nella grande distribuzione. Anche in questo caso però, occorre intervenire urgentemente con un sostegno concreto. L’agricoltura ha nel territorio montano un ruolo non paragonabile a quello della pianura, soprattutto in termini di presidio delle aree e cura nell’ottica di riduzione del rischio idrogeologico».

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