Il Pd all’attacco sull’autonomia: «È lettera morta dal 2014»

Il Pd all’attacco sull’autonomia: «È lettera morta dal 2014»

L’autonomia della provincia di Belluno? «Lettera morta, nonostante sia legge regionale dal 2014, grazie all’impegno di Sergio Reolon e all’aiuto degli allora consiglieri Dario Bond e Matteo Toscani. Ma della legge 25 del 2014 Zaia se n’è sempre lavato le mani. Non ha mai nemmeno prodotto, e avrebbe dovuto farlo, la relazione annuale sullo stato di attuazione della legge. D’altra parte, cosa avrebbe potuto scrivere?». Il Pd bellunese attacca sull’autonomia finora rimasta sulla carta. E lancia delle proposte per renderla davvero attuabile.

Ad esempio, perché non mutuare l’esperienza lombarda e invitare a Palazzo Balbi il presidente della Provincia di Belluno ogni volta che si parli di montagna? «In Lombardia lo fanno già, grazie ad un’idea di Maroni – spiega De Menech – con il presidente della Provincia di Sondrio. Solo così si può dare il giusto peso all’autonomia, coinvolgendo i rappresentanti del territorio nelle scelte. Allo stesso tempo, sarebbe più agevole e concreto portare la voce della montagna a Venezia».

Per il capolista Edi Fontana «è fondamentale lavorare per i giovani e gli anziani. Tra dieci anni avremo una provincia sempre più vecchia, con il 30% di over 65, la metà dei quali non autosufficienti. Per loro servono idee e il potenziamento dell’assistenza domiciliare, per farli restare il più possibile nelle loro case. E bisogna attrarre i giovani, puntando sull’università, portando in provincia i corsi di laurea legati al nostro splendido territorio, come geologia o scienze naturali. Con l’autonomia e i relativi fondi sarebbe possibile. Non dimentichiamo che nell’ottobre 2017 il 98% dei bellunesi chiese l’autonomia della Provincia. Ora però questa cosa è in gran parte dimenticata».

Il potenziamento dei servizi sociali è il tema su cui punta anche Teresa De Bortoli: «Prendiamo gli asili nido. Non riusciamo ad averne in numero sufficiente per soddisfare le risorse». Per Fabio Candeago «le comunità locali devono avere voce in capitolo nelle scelte decisive che riguardano la sanità. Negli ultii dieci anni la Regione ha puntato solo a ridurre i costi, togliendo servizi e posti letto pubblici, a vantaggio dei privati. Il tutto con la complicità dei vertici dell’Usl 1, che hanno agito da semplici yes-men». E mentre Cristina De Donà si chiede «quante cose magari avremmo già, se fosse stata applicata la legge sull’autonomia», Adis Zatta punta su «attenzione per l’ambiente, incentivi per l’agricoltura innovativa, economia circolare e innovazione tecnologica, per far diventare la nostra la più grande provincia basata sull’economia sostenibile».

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