Soldi e leggi contro lo spopolamento: il Bard scrive ai parlamentari bellunesi

Soldi e leggi contro lo spopolamento: il Bard scrive ai parlamentari bellunesi

Spopolamento? Guardando le mappe prodotte da Istat, forse sarebbe meglio dire desertificazione. I dati raccolti e analizzato dall’istituto di statistica non lasciano dubbi: senza interventi precisi e rapidi, la provincia di Belluno è destinata ad un irreversibile declino demografico.

Nelle mappe di Istat è stridente il contrasto tra il giallo che colora l’intera parte nord del Bellunese (indica un’area dove lo spopolamento è più forte) e il viola dell’Alto Adige (dove il trend è invece positivo da tempo). Nulla di nuovo per il Bard, il movimento autonomista bellunese, che ha preso carta e penna e scritto ai parlamentari bellunesi. Altrimenti, scrivono gli autonomisti, «Uno spopolamento di tali dimensioni avrà l’effetto, entro pochi anni, di distruggere l’economia, la cultura e il tessuto sociale di un’area un tempo vitale e collocata al centro della Alpi e dell’Europa».

Per il Bard il problema è sempre lo stesso. «La differenza tra il viola e il giallo nasconde l’autonomia speciale di Bolzano, con le sue risorse e le politiche specifiche per la montagna, e il vuoto assoluto del Bellunese, dove una sparuta minoranza di montanari resiste tra l’ostilità dello Stato e l’aggressività di scelte politiche che ci hanno ormai condotto ad un vero e proprio conflitto tra gli abitanti delle aree urbane e quelli delle zone rurali».

Già, ma che fare? Il Bard si appella ai parlamentari bellunesi. «Chiediamo di farvi interpreti dell’urgenza di riconoscere l’autonomia e le risorse indispensabili alla Provincia di Belluno per affrontare l’emergenza sociale determinata dallo spopolamento e dall’abbandono del territorio». La preoccupazione degli autonomisti bellunesi tocca anche la gestione dell’idroelettrico. Il recente disegno di legge n°2790 del 18/11/2020, di iniziativa diretta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, prevede il ritorno allo Stato delle grandi concessioni idroelettriche, in precedenza assegnate alla scadenza alle Regioni.

Pericolo che al momento sembra scongiurato. Ma il Bard invita a non abbassare la guardia. «Vi chiediamo – si rivolge ai parlamentari – anche di farvi interpreti delle nostre preoccupazioni per scongiurare il ritorno delle concessioni idroelettriche nella completa disponibilità dello Stato, e lavorare affinché la loro gestione sia condivisa alla pari con la Provincia di Belluno, finalmente elettiva e dotata di autonomia e risorse. Non è possibile imporre un simile sacrificio alle nostre comunità».

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