Prende il via un percorso di coordinamento e confronto tra i sindaci di Belluno, Padova e Rovigo: Jacopo Massaro, Sergio Giordani ed Edoardo Gaffeo si sono ritrovati nel municipio padovano per fare luce sui temi che riguardano le città e il loro futuro, in vista delle prossime scadenze elettorali e sul lungo periodo.
CONFRONTO
«Dal confronto con i colleghi – argomenta il primo cittadino bellunese – è emersa la conferma delle necessità per le città di un’agenda urbana che si confronti sulle urgenze delle comunità e sugli interventi fondamentali per i cittadini e per le imprese. Come sindaci, non siamo abituati a lavorare con tatticismi o per partitismi, ma operiamo per la comunità con gli strumenti concreti in nostro possesso. Queste sono le basi sulle quali aprire un confronto serio per il futuro delle nostre città e della nostra regione: siamo convinti che queste necessità possano trovare l’appoggio delle forze politiche, e se così sarà siamo pronti al dialogo e al confronto per costruire un futuro diverso per le nostre comunità».
NUOVE SFIDE
I tre capoluoghi veneti sono a guida riformista: «Le nuove sfide di questi tempi – affermano all’unisono i sindaci – possono essere vinte all’insegna dei rancori e delle chiusure, ma solo con pragmatismo, apertura e solidarietà. In vista delle prossime elezioni regionali, auspichiamo e siamo certi che tutte le forze in campo che immaginano un Veneto diverso sapranno allargare al massimo un fronte unito e vasto di forze civiche e politiche. Solo unendo le forze con concordia e generosità, è possibile strutturare un percorso all’altezza di quello che tantissimi cittadini ci chiedono creando entusiasmo e partecipazione».
DIALOGO E URGENZA
E concludono: «Non abbiamo la verità in tasca e non vogliamo imporre ricette, siamo solo animati dall’unico obiettivo di condividere ed estendere le esperienze dove nell’unità e con coraggio siamo riusciti a vincere. Serve il dialogo, serve l’ascolto delle ragioni di ciascuno, serve un arricchimento vicendevole delle piattaforme programmatiche prima di parlare dei nomi e serve il rispetto delle pratiche e sensibilità di tutti per allargare un’alleanza di cambiamento e trovare insieme le cose che uniscono senza esaltare quelle che dividono. Tutto questo sapendo che prima si trova la modalità di fare squadra e prima saremo in grado di spiegare assieme i nuovi contenuti di un nuovo progetto comune: cosa, questa, che ci sembra molto urgente».