Far girare gli impianti e far lavorare i rifugi. Non basterà per rilanciare il Nevegal, ma di sicuro è sufficiente per salvare l’estate. È la proposta di Erika Dal Farra e Paolo Bello (consiglieri comunali Pd) e dei consiglieri regionali Dem Stefano Fracasso e Bruno Pigozzo.

«Il rilancio del Nevegal non può più attendere: Regione e Comune di Belluno la smettano di rimpallarsi responsabilità e accampare scuse, il territorio ha bisogno di fatti concreti – dice il quartetto di consiglieri -. L’accessibilità ai rifugi con gli impianti deve essere un obiettivo realizzabile già nelle prossime settimane».

Al momento la seggiovia è ferma. E l’estate rimane in stand-by. Eppure i segnali delle ultime due domeniche di grande afflusso sono più che incoraggianti. Quindi, bisogna accelerare. «Dopo i fondi stanziati con l’ultima variazione di bilancio a Palazzo Ferro Fini la strada dovrebbe essere segnata e quindi è auspicabile un’accelerazione, considerato che nel post-Covid è destinato a crescere il turismo di prossimità nelle aree interne – continuano Dal Farra, Bello & co -. È quindi il momento di scoprire le carte in tavola per non dare false illusioni».

Da qui, le domande. A Palazzo Rosso e alla Regione. Qual è il progetto del Comune per l’area del Nevegal? E quanto è disposta a investire la Regione? «Incertezze e ulteriori rinvii non aiutano a dare una prospettiva agli operatori del Nevegal, nonostante ci siano iniziative di grande interesse per un turismo sostenibile e diffuso, non legato esclusivamente agli sport invernali – incalzano i quattro Dem -. Come Pd abbiamo dato il nostro contributo politico in tutte le sedi, regionali e comunali perché siamo convinti delle potenzialità dell’area. Adesso però è tempo di agire e chi è al governo a Palazzo Balbi e Palazzo Rosso non può avanzare ulteriori scuse».