«Facciamo squadra contro l’illegalità»: Berton scrive ai colleghi imprenditori

«Facciamo squadra contro l’illegalità»: Berton scrive ai colleghi imprenditori

Usura e infiltrazioni mafiose sono pericoli concreti e subdoli che vanno scongiurati facendo rete e segnalando tutte le anomalie di accesso al credito. È questa in estrema sintesi il contenuto della lettera che la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti ha scritto alle imprese associate: un vero e proprio grido d’allarme che arriva in una fase delicatissima e drammatica per il mondo produttivo.

La nota è stata inviata anche a seguito degli incontri che Confindustria ha avuto con la Prefettura di Belluno e con le forze dell’ordine, e in particolare con la Guardia di Finanza, sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico locale, colpito duramente dalla crisi causata dalla pandemia.

«Il rischio usura è altissimo – rimarca Berton -. Il fatto che la nostra sia tra le prime regioni a ripartire rappresenta un ulteriore fattore di rischio perché l’attenzione della criminalità può essere attratta dall’opportunità di investire proprio qui l’eccesso di liquidità illecitamente costituito. Preoccupa anche il fatto che nel periodo di lockdown si siano costituite nuove imprese in comparti fermi come l’edilizia o il turismo. È un fenomeno nei confronti del quale prestare la massima attenzione». Berton si rivolge direttamente agli associati. E chiede loro di segnalare tutte le anomalie di accesso al credito. Anche con due casi particolari. 

«Il primo è quello dell’imprenditore che, dopo vari e ripetuti tentativi di accesso al credito senza esito, viene contattato da una persona che manifesta ampia disponibilità a erogare subito la somma di denaro necessaria – si legge nella lettera -. Nel secondo caso, invece, un imprenditore in difficoltà viene segnalato da professionisti del territorio a intermediari provenienti da altre regioni, pronti ad investire in Veneto». 

Campanelli d’allarme che, per Berton, vanno subito colti e segnalati. Da qui, anche un appello alle istituzioni: «Ogni sforzo deve essere proteso a un reale rilancio. Lasciare indietro qualcuno ora è pericoloso per la tenuta sociale ed economica di questo Paese. Non mi interessano le beghe di partito o gli show mediatici: oggi più che mai si guardi alla sostanza, al lavoro, a chi manda avanti ogni giorno la baracca in silenzio».

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