«Il piano per la scuola è stato completamente riscritto dalle Regioni: quello presentato dal Governo era irricevibile. Per il Veneto, il documento approvato rappresenta un buon risultato relativamente al tema delle distanze, all’uso della mascherina e alla gestione degli spazi. Ma resta forte la preoccupazione per la carenza di organico: a settembre mancheranno 900 docenti e 1200 operatori Ata». Ad affermarlo è l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan.
«Vengono così risolte alcune questioni semplici – prosegue Donazzan – come l’inizio dell’anno scolastico , fissato al 14 settembre, anche se continuerò a chiedere che i seggi elettorali siano allestiti fuori dalle scuole; l’uso della mascherina (decisione rinviata a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico); la distanza interpersonale in aula di un metro, da calcolarsi non tra banco e banco ma da testa a testa, in modo che sia possibile una migliore gestione degli spazi».
Dubbi sull’organico e sulla continuità didattica: «In particolare quella degli insegnanti di sostegno – conclude -. Ho anche ribadito l’assoluta esigenza dell’assegnazione immediata dei docenti e del personale Ata per garantire la copertura delle cattedre».