Unione montana Belluno-Ponte, per la Lega serve un nuovo presidente

Unione montana Belluno-Ponte, per la Lega serve un nuovo presidente

Un nuovo presidente per l’Unione montana Belluno – Ponte, al posto di Paolo Vendramini. È quanto chiedono i gruppi di minoranza di Belluno e Ponte nelle Alpi, che hanno messo nero su bianco (su input dei consiglieri in quota Lega) una mozione da discutere nei prossimi consigli comunali. La motivazione? L’accumulo di cariche. Oltre a guidare il Comune di Ponte nelle Alpi e l’Unione montana, Vendramini da febbraio ricopre anche il ruolo di consigliere provinciale, con deleghe a urbanistica, lavoro, sport, attuazione della legge regionale 25/2014, volontariato e sociale.

Troppe cariche, secondo le opposizioni, con il rischio di non garantire l’adeguato impegno in partite decisive, vedi alla voce Nevegal. Nei giorni scorsi sono giunte sul tavolo in Unione montana di Vendramini le dimissioni di Paolo De Vettor dalla delega al Colle. «Ho lavorato duramente – spiega – per dare un futuro al Nevegal ed in particolare alla struttura di Pian Longhi. Avevo anche elaborato tre progetti, coinvolgendo molte persone. Poi, di punto in bianco, è stato pubblicato il bando per la gestione, senza coinvolgermi né mettermi al corrente. Sono stato scavalcato ed è stato naturale rimettere la mia delega nelle mani del presidente». Per la cronaca la gestione di Pian Longhi è stata affidata per i prossimi sei anni alla società “Turistica Dolomiti”, con a capo l’ex vice di Vendramini, Enrico De Bona. «Ma non abbiamo nulla contro di lui né contro la regolarità del bando – assicurano gli esponenti locali della Lega – ma crediamo che dopo anni di incertezza, il bando meritasse adeguata pubblicità e un tempo di pubblicazione più lungo, per permettere a più soggetti di partecipare. Invece è stato aperto e chiuso rispettando i minimi parametri di legge».

Quasi su misura, insomma. Quel che è certo, per i leghisti, è che la presidenza dell’Unione montana meriti più attenzione e impegno. «Anche in questo caso non abbiamo nulla di personale contro Vendramini, ma in capo ad un’unica figura non possono essere concentrati troppi ruoli che comportano impegno, tempo e responsabilità».

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