«Attenzione: si sta camminando con gli scarponi chiodati sopra un quadro di Van Gogh». È un grido d’allarme quello degli ambientalisti. L’ennesimo. E puntato sempre verso Cortina. Perché i Mondiali di sci del prossimo anno sono visti come il “grande satana” per alcune sigle, Mountain Wilderness in testa.
«A fronte delle puntuali richieste degli uffici tecnici della Regione Veneto e della Provincia di Belluno preposti alle valutazioni ambientali, il Commissario per i Mondiali 2021, proponente del nuovo impianto di risalita Son dei Prade-Bai De Dones, ha risposto in modo incompleto e comunque tale da non soddisfare le prescrizioni impartite» sostengono WWF, Italia Nosta, Mountain Wilderness, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Gruppo Promotore Parco del Cadore e Comitato Peraltrestrade Dolomiti. «Eppure si tratta di prescrizioni che impongono il rispetto di normative comunitarie fondamentali che se non osservate aprono la strada a ricorsi in sede europea e conseguentemente a pessime figure del nostro Paese, oltre che a sanzioni economiche».
Sul banco degli imputati finisce la nuova cabinovia Son dei Prade-Bai de Dones. E la richiesta è di approfondimenti tecnici e ambientali.
«Quello che sta accadendo mostra la superficialità e la sicumera dei proponenti il progetto, sicuri che in ogni caso, dato che i Mondiali di sci si devono fare, anche tutti i progetti connessi, per quanto devastanti, si devono fare – concludono gli ambientalisti -. A fronte di questa situazione, confidiamo che gli organismi preposti si mantengano saldi e rigorosi nello svolgimento delle loro funzioni a difesa dell’ambiente».