Le banche tacciono, parla Confindustria Belluno Dolomiti. Anzi, grida: «Bisogna sostenere la Acc: è un patrimonio del sistema economico bellunese che può avere un nuovo sviluppo e tornare a essere un fornitore essenziale per i più importanti gruppi internazionali del settore. Sarebbe grave e incomprensibile se gli istituti di credito negassero la liquidità che serve per superare l’attuale fase e proiettarsi con rinnovato slancio verso nuovi e più incoraggianti scenari». Sarebbe grave. Ma di fatto è così. Gli istituti di credito non si sono fatti avanti. E per la presidente degli industriali bellunesi è inconcepibile.
Lorraine Berton ha visitato ieri mattina (martedì 1° settembre) lo stabilimento zumellese. Un incontro con il commissario straordinario Maurizio Castro e con il responsabile di produzione Ranieri D’Alessio. «Ho voluto avere un confronto diretto con Maurizio Castro per manifestare il pieno appoggio dell’associazione al piano di rilancio dell’ex Zanussi – afferma Lorraine Berton –. Con l’auspicio che le banche dimostrino, nei fatti e non solo a parole, di essere vicine al territorio e a sostegno del tessuto industriale bellunese, che non può certo privarsi di una realtà importante, per storia e prospettive, come questa. Ho avuto l’opportunità di vedere personalmente i processi e le linee di produzione, di apprezzare la passione e il know-how che ci sono tra le persone che lavorano in questa azienda e di conoscere direttamente dal commissario straordinario le prospettive industriali del prossimo futuro, sostenute anche da nuovi prodotti che vedono l’apprezzamento dei clienti. Per questo fatico a comprendere le resistenze degli istituti di credito, che – oltre a non rischiare nulla, visto che c’è per legge una garanzia dello Stato – hanno la grande opportunità di favorire la crescita di un polo produttivo strategico: l’unica fabbrica di compressori rimasta in Europa, che può e deve tornare ad essere un fiore all’occhiello della nostra industria».