Le banche non vedono Acc, i politici sì: è iniziata la campagna elettorale

Le banche non vedono Acc, i politici sì: è iniziata la campagna elettorale

Periodo d’oro per Acc. Le banche non danno ascolto all’azienda zumellese, è vero. Ma è cominciata la campagna elettorale e tutte le forze politiche passeranno per Mel, c’è da scommetterci. Intanto, oggi comincia lo sfidante di Zaia nella coalizione di Centrosinistra. Arturo Lorenzoni infatti incontrerà i rappresentanti delle Rsu davanti allo stabilimento. 

«Conosco bene l’azienda e la sua storia – afferma il candidato governatore -. In queste settimane ho verificato le ottime prospettive sul piano industriale dell’impianto bellunese che è però limitato dalla mancanza di credito da parte delle banche».

Nonostante abbia ottenuto il benestare dalla Commissione europea e dal Ministero per lo sviluppo economico al prestito da 12,5 milioni di euro, l’azienda non riesce a trovare banche disponibili a soddisfare le proprie esigenze. Fino ad oggi nessun istituto di credito ha accettato di avallare il prestito garantito dallo Stato a causa del tasso di interessi quasi nullo.

«Ci aspetta forse l’autunno più difficile dal secondo dopoguerra – continua Lorenzoni -. Ogni azienda, ogni posto di lavoro, ogni famiglia va salvaguardata e difesa. A maggior ragione questo vale per le imprese che hanno prospettive di crescita e mercato».

Perché Acc ha prospettive concrete. Lo sostengono anche i sindacati. Che chiedono un po’ di coraggio al sistema bancario. L’appello è di Rudy Roffarè, segretario Cisl Belluno Treviso. 

«Il caso Acc – afferma Roffarè – rappresenta un banco di prova per gli istituti di credito per capire quanto possano essere decisive le loro decisioni. Il settore del freddo è tra i pochi che ha una prospettiva a lungo termine di forte richieste di mercato, ponendo quindi lo stabilimento di Mel nelle condizioni di avere enormi potenzialità. Già oggi ci sono gli ordinativi e le linee lavorano a pieno ritmo con la possibilità di ulteriori assunzioni. L’azienda sta già lavorando, attraverso il nuovo piano industriale, allo sviluppo di nuovi prodotti di alta qualità che possono permettere l’aumento della redditività. La comunità e i lavoratori stanno dimostrando che tutti lavorano per il bene comune. Le banche devono rendersi conto che tutti – Regione Veneto, governo, Provincia, sindaci, sindacati e associazioni – hanno lavorato per creare tutte le premesse per vincere una sfida che potrebbe essere da esempio a centinaia di altre realtà».

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