Caldo anomalo in quota, freddo pungente nei fondovalle. Non è il generale inverno che si prende una pausa: è l’inversione termica. Un fenomeno piuttosto noto nel Bellunese, tanto da essere diventato una costante degli ultimi inverni. Ma un fatto piuttosto fastidioso per le ski aree, soprattutto per quelle che vorrebbero far partire l’innevamento artificiale, e non possono farlo perché le temperature non lo consentono. Un nome su tutti? Il Nevegal.
Il meteo continua a tenere sotto scacco la località sciistica del capoluogo. E continuerà a farlo anche nei prossimi giorni, visto che sono previste temperature di 6-7°C superiori rispetto alla norma.
LE PREVISIONI
La buona notizia è che splenderà il sole. Il 2019 si chiuderà con il sereno e l’anno nuovo si aprirà nel segno del bel tempo. Per il resto, da domenica arriverà l’inversione termica.
Soprattutto lunedì le temperature saranno a dir poco tiepide in quota. E il giorno di San Silvestro lo zero termico sfiorerà i 3.000 metri. Tradotto: colonnina di mercurio più alta di 6-7°C rispetto alla norma, fanno sapere da Arpav. Stesso copione anche mercoledì, con la situazione che sembra stazionaria fino al prossimo fine settimana.
IL FENOMENO
Ma perché avviene l’inversione termica? Solitamente più si sale di quota e più le temperature si abbassano (i meteorologi calcolano un abbassamento di circa 0,5°C ogni 100 metri). Con l’inversione avviene l’esatto contrario. Soprattutto d’inverno, quando il riscaldamento del suolo non è sufficiente e ciò facilita la persistenza di masse d’aria fredda nei fondovalle (salendo di quota, invece, l’aria si scalda più facilmente).