Una mandria, in fuga dalla siccità, si allontana dalla sua terra d’origine e si insedia in una zona più rigogliosa. Nessuno però sembra curarsi della popolazione che la abita: uno stormo di oche, che attacca violentemente la mandria. Solo una cavalla bianca, che ha dimostrato saggezza e rispetto, si salva col suo puledro: insieme tornano alla terra d’origine. È l’ispirazione che ha mosso Bekhbaatar Enkhtur alla realizzazione di “Zuult”, una scultura a installazione diffusa. Un’opera d’arte e insieme anche di concetto. Perché è stata posizionata a Borgo Valbelluna e simboleggia l’unione delle tre comunità che compongono il nuovo Comune della Sinistra Piave. La storia ispiratrice infatti insegna quanto sia importante il rispetto verso gli altri e quanto ognuno appartenga indissolubilmente alla terra che l’ha generato.
Come omaggio alla figura del cavallo, durante una residenza organizzata a Borgo Valbelluna, l’artista di fama internazionale ha realizzato con l’argilla non cotta diverse sculture equine dalla livrea grigia, in scala quasi reale, destinate a scomparire e a tornare a fare parte del ciclo naturale del terreno. La documentazione ricopre quindi un ruolo fondamentale all’interno del progetto, diventando l’unica traccia tangibile degli interventi, oltre a una placca a memoria dell’evento.
«Siamo orgogliosi che Borgo Valbelluna sia stato scelto tra i molti borghi del Veneto per questa installazione – commenta l’assessore alla cultura Monica Frapporti -. In questo tempo di crisi, in cui angoscia e incertezza hanno preso il sopravvento, vogliamo dare un segnale positivo e un messaggio di speranza. Rinascere e ripartire dalla vita e dalla bellezza».
L’inaugurazione dell’installazione è in programma per sabato mattina (12 settembre) alle 10.30 nella loggia del municipio di Mel. Da lì partirà la visita alle sculture. Dove sono collocate? Lo si saprà solo al vernissage.