Per qualcuno è stata la prima suonata di gruppo dopo il lockdown. Per qualcun altro, il modo di rivedersi dopo mesi di distanziamento imposto. Per tutti, è stato un weekend alternativo, di divertimento. E di musica, soprattutto. Perché il Band Camp è socialità, amicizia, esercizio, lavoro, ma specialmente armonia; quella prodotta dagli strumenti musicali e che da otto anni a questa parte si trasmette nell’aria, tra i boschi e i prati di Valmorel.
Anche quest’anno, nonostante tutte le restrizioni del periodo, l’iniziativa della Filarmonica Belluno 1867 è riuscita. Anzi, riuscitissima. Le attività hanno evitato i pernotti e i pranzi comunitari (sostituiti da “paninate” al sacco), ma la musica, quella no: è andata avanti senza intoppi. Per la gioia dei 25 ragazzi partecipanti, dai 9 ai 16 anni. Giovanissimi musicisti in erba provenienti da tutta la provincia e non solo: a Valmorel, nei giorni scorsi, c’era anche un ragazzo di Imperia, che si trovava in vacanza nel Bellunese e non ha voluto mancare l’occasione del Band Camp. «L’unico intoppo lo abbiamo avuto con il meteo – spiegano gli organizzatori -. Abbiamo concluso il camp con un giorno di anticipo, sabato 29, e non abbiamo potuto fare il concerto finale. Abbiamo provato fino alla fine a cambiare location, da Valmorel a Valpiana, e poi a Limana centro. Ma non c’è stato verso. In ogni caso, siamo riusciti a suonare diversi giorni, e per qualcuno erano mesi che mancava questa occasione».
Merito anche dell’importantissimo appoggio logistico dell’amministrazione comunale di Limana; e degli insegnanti, professionali, affiatati e appassionati. Da Sandro De Marchi (direzione e tromba, organizzazione didattica) a Marcello Colossi (direzione e sax) e Nicola Damin (ottoni gravi), passando per Margherita Pedrali (flauto), Michele Ghedin (clarinetto), e Mattia Tormen (percussioni).
I giovani musicisti si sono divertiti. Ma si sono anche allenati. Il Band Camp è concepito proprio come un ritiro “sportivo”: i ragazzi si esercitano a suonare, ma allo stesso tempo sviluppano socialità e affinano l’affiatamento; un aspetto fondamentale per un’orchestra. «Ci sono momenti per piccoli gruppi, ma soprattutto per suonare e ascoltarsi insieme» spiegano gli organizzatori.
«È fondamentale ascoltarsi in gruppo. È un aspetto educativo che va oltre l’esperienza musicale. Su questo insistiamo molto, fin dalla propedeutica. E quest’anno è stato un aspetto importante, che anche i genitori ci hanno riconosciuto». Del resto, sono poche le realtà in grado di proporre un camp musicale e di socializzazione, che fa musica d’insieme e divertimento. «I ragazzi ne avevano bisogno – concludono dal Band Camp -. Alcuni non si vedevano da febbraio, ed è stato anche emozionante sotto un certo punto di vista».
E adesso? L’attività della Filarmonica Belluno non si esaurisce certo a Valmorel. A settembre, per tre domeniche di fila (13, 20 e 27) i giovani musicisti saranno in Piazza dei Martiri. Sempre alle 11, per presentare la scuola, i corsi. E soprattutto per piccoli concerti. Un altro modo di ricominciare. E per condividere la musica con la città.