“I piccoli musei alzano la voce… ma solo per far sentire belle storie!”. Questo lo slogan con cui l’Associazione Nazionale Piccoli Musei ha presentato l’iniziativa che accompagnerà le piccole strutture museali durante il secondo “fermo” di questo 2020. E Longarone ha risposto «presente». Attraverso i social continuerà a tenere aperta l’attività e viva l’attenzione sul Vajont.
Come funziona? Nello scorso marzo l’esperienza di dover chiudere i piccoli musei ha rappresentato un momento doloroso, ma allo stesso tempo ha sollecitato una reazione riassunta nell’hashtag #chiusinonfermi. Questa volta, con l’intento di trasformare il momento di emergenza in progetto, l’Associazione Piccoli Musei lancia #piccolimuseinarranti, un ciclo di letture ad alta voce che andranno a costituire una vera e propria biblioteca digitale sul canale YouTube di Apm che racconterà le esperienze di ottanta musei di tutta Italia.
Tra questi anche il Museo Longarone Vajont, che si farà conoscere, scoprire o riscoprire, attraverso la lettura e la narrazione, veicolata sui social del museo e della Pro loco. «Un progetto che ci scalda il cuore soprattutto in questo periodo così difficile – fanno sapere dalla Pro loco Longarone -. Tra l’altro, l’iniziativa sta avendo un importante riscontro che dimostra quanto i piccoli musei sappiano dimostrare di essere grandi. A chi ci rivolgiamo? A tutti i nostri visitatori, vicini e lontani, proponendo momenti piacevoli, interessanti e coinvolgenti; alla scuola, fornendo spunti che gli insegnanti e i ragazzi potranno utilizzare sia per il curriculo disciplinare sia per il curricolo locale; a noi stessi per trasformare questo momento, da emergenza in progetto: #chiusinonfermi ancora una volta».
In sei appuntamenti – ogni domenica alle 18 dal 29 novembre al 3 gennaio compresi – il Museo di Longarone si racconterà, e narrerà i propri contenuti, anche attraverso la lettura di un curioso libricino. Protagonista, ovviamente, il Vajont.