Due sculture talmente bianche da sembrare di marmo: gli angeli di Santo Stefano

Due sculture talmente bianche da sembrare di marmo: gli angeli di Santo Stefano

Honoré De Balzac lo ha definito “il Michelangelo del legno”. E in effetti Andrea Brustolon è stato tra i più grandi intagliatori e scultori del barocco veneziano. Il grande artisti del legno, appunto. Eppure a Belluno sono conservate due sue sculture di marmo. Anzi, di finto-marmo. 

Chi è entrato almeno una volta nella chiesa di Santo Stefano non ha potuto fare a meno di notare i due grandi angeli portalampada ai lati dell’altare maggiore. Splendidi, di una bellezza estasiante. Bianchi come il marmo. Ma di legno. Rigorosamente di legno, anche se non sembrerebbe. Ed è proprio per questo che si trovano ancora al loro posto. O almeno così si racconta.

Sarebbero stati dipinti di bianco per simulare la pietra. Motivo? Per ingannare le truppe napoleoniche. I soldati della Repubblica francese erano famosi per i loro saccheggi. Ne sanno qualcosa diverse chiese della provincia. E così, i conventuali della chiesa di Santo Stefano avrebbero deciso di dare la classica “mano di bianco” ai due angeli. Due sculture di legno sarebbero state facili da sbalzare dal piedistallo e da caricare su un carro. Ben più complesso spostare due pezzi di marmo. Un trucchetto semplice, che però ha funzionato.

I due angeli sono ancora al loro posto. A differenza dei leoni di San Marco… non se ne trova uno in città. Ma questa è un’altra storia. 

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