Biblioteca del Biois: il secondo quaderno da Caporetto a Vittorio

Biblioteca del Biois: il secondo quaderno da Caporetto a Vittorio

 

Il Quaderno numero 2 della Biblioteca del Biois abbraccia la Storia. E raccoglie i contributi di storici, studiosi e appassionati. 

Con un occhio di riguardo per la battaglia di Caporetto: «La notizia che il 24 ottobre 1917 qualcosa di grave era accaduto si diffuse in un baleno – si legge nei documenti – e fra i primi a ufficializzare la gravità del momento fu il vescovo di Belluno, monsignor Giosuè Catarossi. Cadorna, com’è noto, accusò di viltà le truppe, poiché mai ebbe alcun dubbio sulla efficacia del suo Comando e della sua direzione della guerra. Quando le cose non andavano per il verso giusto, era sua abitudine scaricare a cascata su altri le colpe che erano sue».

Due generali, Giovanni Villano e Gustavo Rubin de Cervin, si tolsero la vita, convinti di difendere il loro onore di militari: «Germanici e austro-ungarici dilagarono fino al Piave, la linea di resistenza che già Napoleone imperatore aveva indicato al suo figlioccio Eugenio de Beauharnais, vicere d’Italia».

Sulle rive del Piave, sul massiccio del Grappa, sugli Altipiani gli italiani resistettero e, dopo un anno partirono, per vincere: «Gli abitanti rimasti nelle terre occupate, compresi i bellunesi, trascorsero l’allucinante e orribile anno della fame. Altri profughi furono dispersi in tutta l’Italia. In montagna quell’anno fu tremendo». 

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