Periodo di temporali, fulmini e grandine: «L’è fora so mare de San Piero»

Periodo di temporali, fulmini e grandine: «L’è fora so mare de San Piero»

La leggenda vuole che la mamma di San Pietro non fosse una donna gentile. Tutt’altro. Avara, astiosa, iraconda. Tant’è vero che dopo la morte non le valse a nulla aver dato alla luce il successore di Cristo: fu spedita immediatamente all’Inferno. Il santo tentò i tutti i modi di salvarla. Supplicò il Padreterno di chiudere un occhio. E alla fine, un po’ per l’insistenza un po’ per la sua posizione di custode del Paradiso, riuscì a convincerlo.

Venne calata dal cielo una corda, fino agli inferi, in modo da recuperare la mamma di San Pietro. La donna si aggrappò e cominciò a salire. Ma nell’ascesa, si faceva scherno delle altre anime e le insultava. Allora i dannati le saltarono addosso. La corda non resse il peso e si spezzò. E la mamma di San Pietro fu condannata a restare per sempre all’Inferno. Tranne venti giorni l’anno, quando la donna esce e ne combina di tutti i colori. Quei giorni cadono dieci prima e dieci dopo la festa di San Pietro (29 giugno). Guarda caso periodo di forti temporali e grandinate. E nella tradizione veneta e bellunese è proprio “so mare de San Piero” la responsabile delle tempeste. A provocare tuoni, fulmini e grandine sarebbe l’invidia nei confronti del “paradiso” dei campi, verdeggianti e ricchi di frutti a fine giugno. Ed è per questo che i contadini, un tempo, temevano particolarmente il meteo di questo periodo, perché «l’è fora so mare de San Piero». Come soluzione, al primo avvicinarsi di nubi nere e brontolii del cielo, accendevano in casa una candela; quella benedetta il 2 febbraio, giorno della Candelora.

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