Quindici anni a correre e camminare attraverso la forra del Vajont e il ponte-tubo, sul coronamento della diga e lungo il Troi de Sant’Antoni o il Trui dal Sciarbon, il sentiero che collegava gli antichi borghi di Erto e Casso.
Sono i percorsi della memoria: percorsi che, il prossimo 27 settembre, non potranno ospitare i seimila iscritti, provenienti da ogni zona d’Italia e dall’estero. E desiderosi di vivere in prima persona la pedonata, promossa dall’Associazione Vajont – Il futuro della memoria: «Nei giorni scorsi – afferma il presidente Renato Migotti – si è riunito il consiglio direttivo. E la decisione è stata inevitabile: in Italia, tutte le maratone e le mezze maratone sono state annullate. Così come le sagre e, in generale, le manifestazioni che prevedono un’ampia aggregazione di persone. Volevamo aspettare fino all’ultimo momento per capire se il Governo avrebbe dato indicazioni in tal senso. Ma non è arrivata alcuna direttiva. E, di conseguenza, ci allineiamo alle scelte già prese da altri organizzatori».
Qualcosa, però, bolle in pentola: «Stiamo studiando una pedonata virtuale. Tanto è vero che ci ritroveremo la prossima settimana per discutere i dettagli: l’importante è dare continuità e non interrompere del tutto questo percorso, lungo 15 edizioni».
La corsa, solo per quest’anno, va in quarantena. Ma non la memoria. E tantomeno il ricordo delle duemila vittime del disastro, datato 9 ottobre 1963.