Un manichino a cavallo di una bici, lanciato da una “fionda”. E un rider che salta un trampolino.
Eccoli qui, gli insoliti protagonisti dell’ultima e scenografica sessione di prove in Nevegal. Quali prove? Quelle del progetto “Goodride (ITAT 2033) – Nuovi concetti di sicurezza nei mountain bike park: un volano per il turismo sportivo sostenibile”, finanziato dal Programma Interreg V-A Italia Austria.
Il team (composto dai ricercatori dell’Università di Salisburgo e dai partner di Dolomiticert e dell’Università di Padova) più volte è approdato sul Colle bellunese per portare avanti le ricerche. E completerà le rilevazioni tra sabato e domenica mattina, grazie al sostegno dello staff di Dolomiti Bike Company che ha provveduto allo sfalcio dell’erba e alla sistemazione della pista.
Il sodalizio transfrontaliero è nato in considerazione del numero crescente di inverni poco innevati. E della conseguente virata verso il turismo estivo con le sue attività. In quest’ottica sono cresciuti i Mountain Bike Park, che permettono l’utilizzo delle infrastrutture invernali durante la bella stagione. Tuttavia, essendo sorti in maniera indipendente nei vari comprensori sciistici, presentano tipologie costruttive e norme di sicurezza differenti.
E proprio qui nasce Goodride: le principali attività del progetto riguardano la raccolta dati e informazioni relative alle forze agenti sui rider, oltre alle protezioni necessarie. Obiettivo finale? Creare una linea guida per aumentare la sicurezza, ridurre gli infortuni e ottimizzare la sostenibilità.