Il presidente cinese Xi Jinping lo ha definito un demone. Non a caso, sta spaventando il pianeta: è il Coronavirus. Per questo, tutto il mondo sanitario è pronto a recitare la sua parte. Compresa l’Ulss Dolomiti: l’Azienda, infatti, si è subito messa in moto per implementare le procedure da attivare nell’evenienza di casi sospetti o positivi al “demone”.
«Seguiamo attentamente l’evoluzione del contagio – spiegano dalla struttura – per fornire in maniera tempestiva ogni indicazione in materia di prevenzione e comportamenti da attuare in caso di necessità. Inoltre, siamo in costante contatto con la task force costituita a livello regionale».
Al momento, in mancanza di indicazioni precise sulle modalità di trasmissione, sulle manifestazioni cliniche e sulla fonte del virus, il ministero della Salute ritiene prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite.
In questo senso, sono state fornite a fornite alcune indicazioni: vaccinarsi contro l’influenza almeno 2 settimane prima della partenza; valutare la possibilità di posticipare viaggi a Wuhan non strettamente necessari; evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate; evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi; evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti; i viaggiatori con sintomi di infezione respiratoria acuta dovrebbero rispettare l’igiene respiratoria: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con fazzoletto preferibilmente monouso».