«Montanari in via d’estinzione». Il grido d’allarme dall’ultimo consiglio provinciale

«Montanari in via d’estinzione». Il grido d’allarme dall’ultimo consiglio provinciale

«La specie in via d’estinzione non è il gallo forcello o la trota marmorata. La specie in via d’estinzione siamo noi montanari, noi che viviamo qui 365 giorni l’anno. La risorsa delle nostre montagne non è l’acqua, non è il bosco, ma è chi vive e abita qui». L’affondo non ha un obiettivo polemico preciso, ma le dichiarazioni di Pier Luigi Svaluto Ferro durante l’ultimo consiglio provinciale (andato in scena stamattina) sono un precisissimo programma di difesa delle “terre alte”.

All’ordine del giorno c’è la costituzione del gruppo di esperti per la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) e la Rete Ecologica. Quindi, la materia è quella dell’ecologia, della protezione dell’ambiente, della cura del paesaggio. Tutti argomenti che troppo spesso vengono affrontati senza equilibrio. «Con il preciso intento di escludere la presenza antropica» dice Svaluto Ferro. «Nessuno difende gli interessi veri della montagna. Perché la sfida è eliminare gli estremi, sia chi danneggia il territorio, sia chi impedisce qualsiasi tipo di sviluppo. Per questo mi auguro che il gruppo di esperti sia formato da persone attente alla montagna. Per davvero».

VARIAZIONI AL BILANCIO

Il consiglio ha anche deliberato alcune piccole manovre all’interno del bilancio. Uno spostamento di risorse per il prestito interbibliotecario, per progettazioni che riguardano la difesa idrogeologica e altre piccole operazioni dell’ente.

Modificato anche il piano delle alienazioni, per velocizzare le pratiche che riguardano la valorizzazione del rustico annesso a Villa Patt. E accordo di programma con il Comune di Quero – Vas per la razionalizzazione dell’incrocio dell’ex cartiera. Un progetto da 1 milione 537 mila euro, finanziato per il 70% dalla Provincia.

CONTRIBUTI AI COMUNI

Infine, un’erogazione di risorse ai Comuni, che consentirà l’esecuzione di alcune opere di ripristino di danni da maltempo. Soldi che la Provincia versa a Cesiomaggiore, Seren del Grappa e Comelico Superiore, in un gioco di squadra che sgrava Palazzo Piloni da compiti di progettazione ed esecuzione e favorisce i Comuni sotto il profilo finanziario.

 

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