Nero su bianco: finalmente c’è l’intesa per la riclassificazione delle strade venete. E la viabilità bellunese può tirare un sospiro di sollievo. Almeno dal punto di vista finanziario. Per la gestione effettiva dell’asfalto si vedrà. Perché bisognerà capire prima chi avrà in mano la cura delle manutenzioni e del piano neve: Veneto Strade, come è sempre stato finora? O Anas?
La questione arriva al vedo con grave ritardo. Ma almeno arriva. La notizia dello sblocco dell’intesa per la riclassificazione è arrivata oggi (14 gennaio), dal capogruppo Pd in consiglio regionale, Stefano Fracasso. La notizia non è di poco conto. Perché l’ok “traslocherà” circa 700 chilometri di strade regionali sotto la proprietà dello Stato. Ma soprattutto perché farà entrare nell’azienda regionale Anas come socio dal portafogli importanti. E questo serve alla Provincia di Belluno, che negli ultimi anni si è vista azzerare i trasferimenti statali a disposizione per la gestione delle strade, passati da 15 milioni a zero euro (i chilometri di asfalto invece sono rimasti identici). L’ingresso di Anas darà modo a Palazzo Piloni di alleggerire le spese e di rinegoziare la convenzione con Veneto Strade.
Ma… c’è sempre un ma. Chi gestirà la viabilità? La domanda è legittima e la risposta è tutt’altro che scontata. La battaglia per l’autonomia del Veneto (e per l’autogoverno della provincia dolomitica) si interromperà proprio sull’asfalto? Un conto sono le questioni finanziarie, un altro discorso è la gestione effettiva della viabilità, che è a tutti gli effetti un servizio e anche un’opportunità. Per cui, il sovranismo direbbe continuità, nel segno di Veneto Strade. La realtà dirà qualcosa di diverso? Gli utenti delle strade aspettano una risposta.