Svolta bio? A guardare i numeri, sembrerebbe di sì. In provincia di Belluno stanno calando i fitosanitari impiegati in agricoltura.

Nell’ultimo anno, l’utilizzo di farmaci per le piante è stato della metà esatta rispetto a cinque-sei anni fa. È una buona notizia per il territorio dolomitico, dove il ritorno all’agricoltura sta diventando una possibilità di lavoro sempre più consistente. E dove – evidentemente – comincia a emergere anche una nuova sensibilità.

I DATI

I numeri parlano chiaro. E il trend è evidente. Nel 2019 a livello regionale «è stata registrata una diminuzione della vendita di prodotti fitosanitari – rileva Arpav nella raccolta dei dati -. Con maggiore evidenza per gli erbicidi».

Il dato regionale è confermatissimo anche a livello locale. A Belluno nel 2019 sono stati venduti 21.140,69 chilogrammi (o litri) di sostanze chimiche per l’agricoltura. Nel 2018 erano 28.568,16 chilogrammi. Andando indietro di qualche anno, si trovano 35.154 chili nel 2016, addirittura 45.875 chili l’anno prima, 2015; e 49.263 nel 2014, l’anno dell’estate di sola pioggia.

Il calo, insomma, è quanto mai evidente: -26% tra il 2019 e il 2018; -54% negli ultimi cinque anni. 

Tra i prodotti più utilizzati, gli erbicidi hanno visto un piccolo aumento: la sostanza per il diserbo selettivo del mais è passata da 2.690 chili nel 2018 a 3.970 chili nel 2019. Resta elevato e stabile l’utilizzo degli insetticidi.