«Elettrodotto? Pronti a rivolgerci alla Procura se il progetto verrà disatteso»

«Elettrodotto? Pronti a rivolgerci alla Procura se il progetto verrà disatteso»

 

Torna in discussione il piano di “Razionalizzazione e sviluppo della Rtn nella media valle del Piave”? Secondo un report emerso dalla Provincia, sembra di sì. 

E le amministrazioni di Ponte nelle Alpi e Soverzene, attraverso una conferenza stampa, fanno sentire la loro voce. Univoca: «Il progetto sull’interramento dell’elettrodotto non si tocca». 

Soverzene alza gli scudi con il sindaco Gianni Burigo: «Immaginare un nuovo scenario sarebbe folle. Mettiamo dei paletti e procediamo spediti con un progetto che, dopo 70 anni, libererebbe i centri abitati dai tralicci. Il solo fantasticare in merito a possibili spostamenti dell’elettrodotto fa accapponare pelle».

A detta di Burigo, la soluzione del giallo sarebbe a un passo: «Basta solo trovare la quadra in merito all’interramento del tratto sul Piave. E ormai ci siamo. Rifare il progetto significa aspettare ancora. Ora basta, il tempo è scaduto. Siamo stanchi di subire le angherie di chi, forse per interesse, continua a congelare la situazione. Bisogna procedere e subito». 

Anche Paolo Vendramini è netto: «Voglio essere molto chiaro – spiega il sindaco di Ponte nelle Alpi – se in Regione non avremo corrispondenze rispetto alle promesse iniziali, andremo in Procura e chiederemo di avviare delle indagini per capire perché non siamo ancora arrivati a un risultato concreto». 

Ma lo studio uscito da Palazzo Piloni si è rivelato un’amara sorpresa: «Più che altro per la modalità con cui la notizia è uscita – prosegue Vendramini -. Oltre a non essere stato condiviso, questo report non è passato per il consiglio provinciale, di cui faccio parte. In ogni caso, ho già parlato con il presidente Roberto Padrin e il consigliere Simone Deola, i quali mi hanno garantito il totale appoggio della Provincia per far sì che i lavori partano in tempi brevissimi. Mi fido di loro, so che in Regione porteranno la voce di Ponte nelle Alpi e Soverzene. E difenderanno le nostre posizioni». 

Vendramini si fa interprete del volere della collettività: «Sentiamo vicini i comitati locali, i rappresentanti dei genitori e il consiglio comunale. Siamo arrivati a un punto fondamentale: quello dell’approvazione definitiva da parte delle amministrazioni e di Terna, con cui abbiamo battagliato per evitare che ci venissero imposte delle scelte. Ora manca solo la riunione in Regione: la stiamo attendendo».

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