Riparte la produzione di miele dop Bellunese. La disastrosa annata del 2019, segnata da un aprile e un maggio eccessivamente piovosi, è alle spalle. Un anno fa gli apicoltori dolomitici lamentavano una perdita del 50%. Quest’anno invece è andata meglio. E anche i prezzi si mantengono su livelli alti.
«Quest’anno la produzione è buona per alcune qualità e discreta per altre – spiega Matteo Cazzato, apicoltore di Confagricoltura Belluno e titolare dell’azienda Miele del Nevegal -. La primavera è andata bene, con un buon raccolto lungo il Piave per il millefiori e il tarassaco, che di solito in Valbelluna ha una fioritura incerta. L’acacia è stata senza lode e senza infamia: non un’annata eccezionale, ma sicuramente meglio dell’anno scorso. Il castagno abbastanza bene, il millefiori di montagna così così. Ci si aspettava qualcosa di più dalle ultime fioriture, da metà giugno a metà luglio, invece il tiglio ha sofferto a causa del freddo e del brutto tempo e anche il millefiori di montagna, che viene prodotto in quota, ha avuto un andamento altalenante. Per fortuna il mercato sta premiando il prodotto locale, con prezzi che permettono una certa marginalità.La cooperativa Apidolomiti di Limana riconosce agli apicoltori di montagna i costi maggiori legati alle fioriture più incerte e agli spostamenti in montagna: quest’anno il miele ci verrà pagato mediamente 14 euro al chilo».
In Veneto ci sono circa 75.000 alveari. Poco più di 8mila solo nel Bellunese. Un’attività che richiede una grande passione, anche perché tanti sono i nemici delle api, a cominciare dalla varroa, acaro parassita che porta alla morte le colonie. «Quest’anno siamo un po’ preoccupati, perché stiamo assistendo a un’infestazione maggiore rispetto agli altri anni, anche se in montagna il fenomeno non è così grave come in pianura – spiega Cazzato -. Bisogna stare molto attenti, perché le famiglie degli insetti rischiano di indebolirsi compromettendo l’annata successiva. È molto importante eseguire il trattamento antivarroa proprio per evitare casi di infestazione».
Il miele delle Dolomiti bellunesi viene prodotto in tutta la provinciae la maggior parte ha ottenuto la dop. Nel Bellunese non si fanno grandi quantità, ma qualità e diversità grazie alla ricchezza dei boschi e a un minor inquinamento ambientale rispetto ad altre zone del Veneto.