Crollo di produzione e fatturato: il Covid affossa la manifattura made in Belluno

Crollo di produzione e fatturato: il Covid affossa la manifattura made in Belluno

Si scrive Covid, si legge disastro. È crisi nera per la produzione industriale: -33% nel periodo aprile-giugno. E tonfo dell’occhialeria.

Lo dicono i dati dell’ultimo report di Unioncamere Veneto, relativo al secondo trimestre 2020. Una fotografia senza precedenti scattata su un campione di 459 imprese (per quasi 15.500 addetti) per la provincia di Treviso, e di 80 imprese (per oltre 3.000 addetti) per la provincia di Belluno.

A spiccare è soprattutto il dato della produzione. A conferma che il lungo lockdown ha avuto ripercussioni notevoli. Se il Veneto perde il 16,3% rispetto al primo trimestre 2020 nella produzione manifatturiera, Belluno fa segnare addirittura un -24,8%. Il confronto con il periodo aprile-giugno 2019 è impietoso: -33,6%. Anche il fatturato piange: -21,4% rispetto al primo trimestre (-15,1% il dato regionale), -33,8% rispetto al 2019 (-23,6% il dato veneto). I settori più in rosso sono il legno-arredo e soprattutto l’occhialeria. Normale: con il blocco delle attività e i confini chiusi per pandemia, il re del made in Belluno non può raggiungere i mercati di riferimento, Stati Uniti ed Europa. 

«Questi dati ci permettono di acquisire piena consapevolezza del profondo danno inferto dal Covid alla nostra economia – commenta il presidente della Camera di Commercio Belluno Treviso, Mario Pozza -. E di quanto sia importante che tutti si assumano le responsabilità affinché non si ripeta più quel contesto di emergenza sanitaria che ci ha costretto al lockdown. Se l’economia si ferma una seconda volta, non c’è scampo, visti i numeri che già abbiamo dovuto incassare. Dobbiamo però guardare con attenzione ai diversi segnali che stanno danno forma alla ripartenza delle attività. Senza facili illusioni: ci vorrà tempo per riprenderci da questo shock».

Qualche segnale in effetti c’è. Il 46,6% degli intervistati (in provincia di Belluno) prevede che tra luglio e settembre la produzione torni ad aumentare. I settori che più ripongono fiducia in una risalita della produzione (tralasciando l’alimentare, stabilmente positivo) sono il legno-arredo (quasi 1 imprenditore su 2 ci crede) e l’industria degli apparecchi elettrici ed elettronici (che include gli elettrodomestici) dove il 52% dei giudizi si polarizza sul possibile aumento della produzione.

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