Piovoso e freddo. Quasi da record. Altro che primo mese dell’estate meteorologica: il giugno andato in archivio pochi giorni fa rischia di passare alla storia come “autunnale”. Instabile e con temperature frizzantine, specialmente nella prima parte. Tanto che l’Arpav lo definisce il secondo più piovoso della serie storica. Niente a che vedere con il 2003, famoso per la canicola. Ma niente a che vedere neanche con il giugno torrido e riarso del 2019, quando la Valbelluna sfiorò i 40°C (era il giorno 27).
I dati raccolti dall’agenzia regionale non lasciano spazio a dubbi. Le temperature diurne sono state mediamente inferiori alla norma (di 1,3°C). I trenta giorni di giugno hanno fatto registrare una media di 23,1°C: solo il 1997 (22,1°C) e il 1995 (20,9°C) hanno fatto peggio. Interessante il confronto con il 2019 (che ha avuto una media mensile di 27,7°C nelle massime) e il 2003 (28,7°C).
E la pioggia? Le prime due decadi sono state le più piovose, con quantitativi totali mensili superiori alla norma; la maggiore quantità di precipitazione si è registrata sulle zone orientali delle Prealpi e della pianura. La somma dei pluviometri ha segnato 168 millimetri d’acqua, contro una media di 101 millimetri. Solo il 1995 ha fatto peggio, con 170 millimetri. Impietoso il confronto con lo scorso anno, quando a giugno caddero appena 32 millimetri di pioggia.